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Cinque sorprese e cinque delusioni della MLS 2021

Dal sogno di Salt Lake alla frustrazione di Toronto, dall'esplosione di Castellanos al declino di Valeri

di Nicolò
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La stagione 2021 di MLS è andata in archivio con la vittoria della MLS Cup da parte di New York City e, ora che sta volgendo al termine anche l’anno solare, è tempo di bilanci. Quali sono state le migliori sorprese del campionato? Quali le delusioni più grandi? Ecco il parere di «MLS Magazine Italia».

MLS 2021: Cinque sorprese

Partiamo da quelle che, secondo noi, sono state le sorprese più belle della MLS 2021.

1) Real Salt Lake

Real Salt Lake | MLS Magazine Italia

A inizio anno non c’erano grandi aspettative su Real Salt Lake: al massimo ci si aspettava una qualificazione ai playoff, non certo che arrivassero fino alla finale di Western Conference. Invece, con grande compattezza, grinta e organizzazione, gli uomini di Mastroeni (subentrato a metà stagione per l‘improvviso addio di Freddy Juarez) hanno superato il primo turno della post-season contro i Seattle Sounders senza mai tirare in porta, e le semifinali di conference contro Sporting Kansas City giocando a viso aperto, mostrando una grande capacità di adattarsi agli avversari. Si sono arresi soltanto in finale di conference di fronte a una prestazione sublime dei Portland Timbers, un’altra squadra abile a imbrigliare tatticamente i rivali.

2) Alex Roldan

Durante la MLS 2021 si sono fatti notare diversi giovani talenti interessanti. A loro, però, abbiamo già dedicato un ampio spazio nella serie I migliori talenti della MLS 2021, uscita in quattro puntate (Portieri, Difensori, Centrocampisti e Attaccanti) tra il 23 e il 26 dicembre.

Vogliamo quindi dedicare questo paragrafo a un giocatore non più giovanissimo, ma nel pieno della carriera (25 anni), che ha avuto una crescita esponenziale sotto il profilo tecnico, tattico e della personalità nell’ultima stagione: Alex Roldan dei Seattle Sounders.

Il classe 1996 americano ma naturalizzato salvadoregno è nel roster di Seattle dal 2018, ma nelle sue prime tre stagioni non aveva ben figurato, non trovando una collocazione ideale in campo (è stato provato in ogni ruolo: centrocampista centrale, trequartista, ala destra, terzino sulla stessa fascia nella difesa a quattro) e venendo spesso criticato (c’era chi lo accusava di giocare solamente per il fatto di essere fratello di Cristian Roldan, ormai una bandiera del club), specialmente dopo i gravi errori commessi nella finale di MLS Cup 2020.
Nonostante ciò, la dirigenza verdeblu, in inverno, ha ceduto il terzino destro titolare Kelvin Leerdam all’Inter Miami, scegliendo di puntare su di lui. Sembrava una mossa decisamente azzardata, destinata a creare grossi problemi all’allenatore Schmetzer, che invece è stato scaltro a cambiare il sistema di gioco della squadra, passando da un 4-2-3-1 a un 3-4-1-2 (o 3-4-2-1) che ha valorizzato Alex Roldan, che è diventato uno dei migliori esterni della lega, per corsa, dribbling e capacità di spinta. Soprattutto nella prima parte di stagione, insieme all’altro esterno Smith, il salvadoregno è stato un valore aggiunto per Seattle, grazie al suo gol e ai suoi 3 assist. Il calo di rendimento dalla fine dell’estate in avanti (coinciso con la generale flessione della squadra di Schmetzer) non macchia una stagione comunque sorprendentemente positiva da parte di Alex Roldan. Staremo a vedere se si confermerà sugli stessi livelli nel 2022.

3) Nashville SC

Nashville SC | MLS Magazine Italia

Che Nashville fosse una buona squadra si sapeva fin dall’inizio. In primavera, però, eravamo convinti che, nonostante l’ottima stagione d’esordio nel 2020 (settimo posto a Est e eliminazione ai playoff in semifinale di conference contro i futuri campioni Columbus Crew) e il buon mercato operato dalla dirigenza, la squadra allenata da Gary Smith avrebbe dovuto faticare per qualificarsi di nuovo alla post-season, visto che le dirette concorrenti sembravano essersi rafforzate di più.

Alla fine, Nashville ci ha smentito, attraverso la solita solidità difensiva (Willis e Zimmerman sono stati ancora una volta autori di una stagione superlativa) e alle grandi prestazioni del numero 10 Mukhtar: non solo la squadra del Tennessee ha raggiunto nuovamente i playoff e le semifinali di conference (venendo eliminata ai rigori da Philadelphia), ma ha anche migliorato nettamente la sua classifica in regular season, classificandosi terza a Est.

4) Taty Castellanos

Valentin Taty Castellanos non lo abbiamo certo scoperto quest’anno: gioca in MLS con NYCFC dal 2018, e nelle due passate stagioni aveva realizzato 18 gol giocando da esterno d’attacco. Nessuno, però, si sarebbe mai aspettato una stagione 2021 così impressionante da parte sua: 22 gol tra regular season e playoff giocando da prima punta per l’infortunio di Heber, titolo di capocannoniere (Golden Boot) e MLS Cup vinta da protagonista con i Cityzens.

Vanni Sartini, allenatore italiano dei Vancouver Whitecaps, nell’intervista rilasciata nei giorni scorsi in esclusiva a Riccardo Cerrone, direttore di «MLS Magazine Italia», lo ha definito “un giocatore vero che può giocare in qualsiasi campionato“. Infatti, quasi sicuramente a gennaio Castellanos lascerà New York e la MLS per trasferirsi in Europa: resta praticamente solo da capire dove.

5) Vanni Sartini

Quando l’italiano Vanni Sartini è subentrato a Marc Dos Santos sulla panchina di Vancouver ad agosto, i Whitecaps si trovavano sul fondo della classifica della Western Conference. Lui li ha portati ai playoff con facendo 26 punti in 14 partite: un vero “miracolo“, come lui stesso ha dichiarato nell’nell’intervista rilasciata in esclusiva a «MLS Magazine Italia». Non aggiungiamo altro: godetevi lo spettacolo della chiacchierata fra Sartini e Riccardo Cerrone, direttore di «MLS Magazine Italia»

MLS 2021: Cinque delusioni

Passiamo ora a quelle che, a nostro avviso, sono state invece le più grosse delusioni della MLS 2021.

1) Le californiane

LA Galaxy | MLS Magazine Italia

La stagione 2021 di MLS è stata da dimenticare per le tre squadre della California: L.A. Galaxy, LAFC e San José Earthquakes. Tutte e tre, infatti, nonostante le grandi aspettative, hanno mancato l’accesso ai playoff, concludendo la stagione regolare rispettivamente all’ottavo, al nono e al decimo posto della classifica di Western Conference.

I Galaxy, perlomeno, ci sono andati vicini, venendo eliminati soltanto per il gol in zona Cesarini di Rusnak contro Sporting KC, che ha regalato la qualificazione, ma dopo anni di insuccessi, con un mercato che sembrava convincente e con la rinascita del Chicharito Hernandez (deludente nel 2020, autore di 17 reti quest’anno), ci si aspettava sicuramente di più.

Peggio ha fatto LAFC, che partiva come una delle favorite per la vittoria finale e, nonostante un Arango sugli scudi, egregio rimpiazzo di Diego Rossi, venduto al Fenerbache, ha ampiamente deluso le attese. I Black&Golds sono partiti male, ma l’opinione generale del pubblico è sempre stata che, prima o poi, avrebbero cambiato marcia, inanellando una serie di risultati positivi che li avrebbe portati ai playoff. Le giornate, però, sono passate, fino ad arrivare al Decision Day, quando i californiani avrebbero dovuto a tutti i costi vincere a Denver contro i Colorado Rapids, e invece sono hanno subito un umiliante 5-2. Protagonisti in negativo di questa stagione deludente sono stati il capitano Carlos Vela, che era atteso al grande ritorno dopo un 2020 che lo ha visto a lungo lontano dai campi tra infortuni e motivi familiari, ma ha tradito le aspettative, così come il giovane Brian Rodriguez, il quale, ancora una volta, non è riuscito a esplodere nonostante le buone potenzialità.

San José, infine, non è praticamente mai stata davvero in corsa per un posto nella post-season, non riuscendo così a replicare la qualificazione strappata per il rotto della cuffia l’anno precedente. Questo nonostante l’ottimo mercato fatto dalla dirigenza, che ha dotato il tecnico Almeyda del suo pupillo Chofis Lopez in inverno e del forte terzino Nathan in estate (entrambi autori di una buona stagione a livello personale). Il calcio dell’allenatore argentino si è dimostrato poco adatto al calcio americano, o quantomeno alla sua squadra, e il suo limite è stato probabilmente quello di essere troppo dogmatico, rimanendo ancorato ai suoi principi nonostante i risultati gli dessero torto. Ora Almeyda ha ancora un anno di contratto con i Terremoti, ma ha anche diverse offerte dall’America Latina: staremo a vedere se andrà via o se rimarrà e, in quest’ultimo caso, vedremo se continuerà a insistere sulla sua idea di calcio o se rivedrà qualcosa.

2) Le texane

FC Dallas | MLS Magazine Italia

Ancora peggio delle californiane hanno fatto le tre texane: FC Dallas, Austin e Houston Dynamo hanno concluso la Western Conference rispettivamente all’undicesimo, al dodicesimo e al tredicesimo posto, le ultime tre posizioni della classifica.

E se da Austin non si poteva pretendere molto di più alla stagione d’esordio, da Houston era lecito aspettarsi, se non la partecipazione alla lotta per i playoff, quantomeno un piazzamento un paio di posizioni più in alto.

Da Dallas, invece, ci si attendeva molto di più, tanto che, nella nostra Guida alla MLS 2021 l’avevamo indicata fra le candidate alla vittoria del Supporters’ Shield. Invece, per i rossoblu, esplosione di Pepi e ottima stagione di Ferreira a parte – nel 2021 è stato tutto buttare.

3) Toronto FC

Toronto FC | MLS Magazine Italia

Dopo le 3 finali in 4 anni tra il 2016 e il 2019 (vincendo la MLS Cup nel 2017) e dopo la prematura eliminazione ai playoff nel 2020, Toronto FC puntava a tornare grande nel 2021, come dimostrato anche dall’acquisto di Yefferson Soteldo in estate. Nonostante ciò, i risultati desiderati non sono arrivati: a pagare è stato in primis l’allenatore Chris Armas, che era in carica soltanto da pochi mesi (e, come ci ha detto Vanni Sartini nell’intervista rilasciata in esclusiva a «MLS Magazine Italia», gli allenatori in MLS vengono esonerati dopo poco tempo solamente quando la società ha grandissime ambizioni ma la squadra non le soddisfa). Neanche sotto la guida del nuovo tecnico ad interim Javier Perez, però, le cose sono migliorate, complice il fatto che TFC, a causa degli infortuni, non ha quasi mai avuto a disposizione i suoi migliori attaccanti, Akinola e Altidore. Fatto sta che la stagione dei reds canadesi è stata estremamente deludente (13° posto in Eastern Conference). Staremo a vedere se riusciranno a tornare ad alti livelli sotto la guida di Bob Bradley nel 2022.

4) Inter Miami

MLS | mlsmagazineita

La franchigia di David Beckham ha approcciato la MLS nel 2020 con grandi ambizioni, come dimostrato dagli acquisti di calciatori di livello internazionale come G.Higuain, Matuidi, Shawcross e Gibbs. Nei primi due anni di attività, però, la squadra della Florida non è riuscita ad andare oltre il 10° posto in Eastern Conference ottenuto nel 2020, che era valso la qualificazione al turno di play-in per accedere alla post-season, ma soltanto in virtù del cambio di regolamento imposto dalla lunga interruzione del campionato dovuta alla pandemia. Nel 2021 ci si attendeva che i rosanero migliorassero la posizione di classifica ottenuta nell’anno del debutto, ma hanno addirittura fatto peggio. Delusione totale. Vedremo se il possibile acquisto di Luis Suarez sarà in grado di lanciarli in una nuova dimensione nel 2022.

5) Diego Valeri

Portland Timbers | MLS Magazine Italia

Il crollo inatteso di un campione. In realtà, a 35 anni, un calo di rendimento da parte di Diego Valeri rispetto agli anni precedenti è del tutto giustificabile. Semplicemente, però, nessuno se lo sarebbe aspettato. Fino all’anno scorso, infatti, era sempre stato uno dei cinque migliori fantasisti della MLS, titolare inamovibile dei Timbers ed era quasi sempre andato in doppia cifra – o quantomeno c’era andato vicino – sia di gol sia di assist (l’anno scorso rispettivamente 9 e 8).

Quest’anno, invece, ha giocato tanto (32 presenze in MLS tra stagione regolare e playoff) ma male e quasi mai da titolare, subentrando sempre per pochi minuti. Il suo bottino stagionale è stato di 2 reti e 1 assist. Almeno in finale di MLS Cup, quando il suo addio a Portland a fine stagione era ormai cosa annunciata, da un calciatore della sua esperienza ci si aspettava un ultimo guizzo per aiutare la sua squadra a vincere il trofeo. Invece, il suo ingresso nel secondo tempo non ha sortito alcun effetto in favore dei verdeoro, e nella lotteria dei rigori l’argentino ha fallito il suo tentativo, facendoselo neutralizzare dal portiere di New York Johnson. Insomma, l’ultima stagione di Valeri nel campionato in cui è diventato una leggenda, è stata purtroppo un declino rapido e improvviso.

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Queste, dunque, secondo noi di «MLS Magazine Italia», sono state le cinque migliori sorprese e le cinque delusioni più grandi del 2021. Tra un anno scopriremo quali saranno state quelle del 2022.

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