Il sogno cominciato nel 1988, con l’assegnazione agli Stati Uniti del Mondiale 1994, diventa finalmente realtà nel 1996 con l’inizio della prima stagione di Major League Soccer. Le dieci squadre partecipanti, suddivise in due diverse classifiche – Eastern Conference e Western Conference – si dovettero affrontare nell’arco di 32 incontri per decidere le otto squadre meritevoli della fase ad eliminazione. Quella del 1996 sarà una delle stagioni più pazze di sempre con la nascita delle prime rivalità, ma soprattutto delle prime leggende.
Classifica Regular season MLS 1996
Sono due le squadre che partono in quarta nella Regular Season 1996, due squadre che, a differenza delle altre 10 fondatrici, sembrano avere una maggiore consapevolezza nei propri mezzi: Tampa Bay Mutiny, nella Eastern Conference, e i Los Angeles Galaxy, nella Western Conferenze. Le due squadre partono fortissimo e non si fermano davanti a niente e nessuna. L’unica altra squadra che sulla lunga sembra riuscire a tenere il passo sono i DC United che, dopo un avvio di stagione assolutamente disastroso, riescono a tornare in carreggiata, anche se contro Tampa Bay sembra non esserci possibilità. La squadra della Florida, infatti, arriverà a fine stagione con la bellezza di 58 punti, contro i 49 punti dei Los Angeles Galaxy che arrivano primi nella Western Conference ed i 46 punti dei DC United arrivati secondi nella Eastern Conference.
Accedono ai playoff nella Eastern Conference: Tampa Bay Mutiny (58 punti), DC United (46 punti), NY Metrostars (39 punti), Columbus Crew (37 punti). Eliminati: New England Revolution (33 punti). Accedono ai playoff nella Western Conference: Los Angeles Galaxy (49 punti), Dallas Burn (41 punti), Kansas City Wizards (41 punti), San Jose Clash (39 punti). Eliminati: Colorado Rapids (29 punti).
Playoff MLS 1996
A differenza dei moderni playoff con la formula “Andata-Ritorno” dopo il primo turno di eliminazione diretta, i primi playoff della MLS imitavano i playoff di altri sport americani come ad esempio quelli della NBA. Le squadre infatti dovevano affrontare in una serie al meglio di tre le altre squadre qualificatesi.
Nell’edizione 1996, alle semifinali di Conference, più o meno tutti i pronostici vengono rispettati: dopo aver perso la prima sfida agli shootout, DC riesce a passare il turno eliminando quelli che poi sarebbero diventati i rivali di sempre, i NY Metrostars, allo stesso modo passano il turno i Los Angeles Galaxy ed i Tampa Bay Mutiny. L’unica sfida in bilico è quella fra Dallas Burn e Kansas City Wizards, ma che alla fine vedono trionfare agli shootout della terza sfida la squadra di Kansas. La vera sorpresa arriva però alle finali di conference con la clamorosa e sonora doppia sconfitta di Tampa contro DC. La squadra di Washington infatti trionfa in casa per 4-1 e fuori casa per 1-2, mettendo così fine anzitempo alla serie ed alla stagione di Tampa Bay Mutiny che sembrava destinata al trionfo. Nell’altra semifinale, Kansas può poco contro l’altra grande dominatrice della Regular Season, i Los Angeles Galaxy, ed alla fine si arrende in due sfide perse per 2-1 fuori casa ed 1-3 in casa dopo gli shootout.
Finale MLS 1996
La finale di MLS Cup 1996 è forse il preludio ad una delle rivalità più accese fra le due squadre che più hanno segnato i primi dieci anni della storia di questa competizione. Ancora oggi DC United e Los Angeles Galaxy sono le due squadre più vincenti della storia della MLS. La sfida andò in scena al Foxboro Stadium, a Foxoborough in Massachussets, il 20 Ottobre. La pioggia battente sembrava portare bene ai Galaxy che trovano il primo vantaggio dopo appena 5 minuti di partita con Hutado che la insacca alla destra del portiere con uno splendido colpo di testa. DCU cerca subito la reazione, ma la squadra losangelina è brava a tenere botta e, all’inizio del secondo tempo, ad approfittare di un’altra disattenzione della difesa avversaria: splendido lo slalom di Armas che supera uno, due, tre avversari e poi piazza il pallone all’angolino basso alla destra del portiere. Ormai i Galaxy sentono la vittoria in pugno, ma non avevano fatto i conti con la tenacia e la classe di “El Diablo” Etcheverry. Il numero 10 dei DC United non ci sta a perdere e comincia a gettare nel terrore la stanchissima difesa di LA e alla fine, con due palle inattive riesce prima a trovare la testa di Sanneh, entrato al 59’ al posto di uno spento Maessner, a 18 minuti dalla fine e dieci minuti più tardi è sempre sua la palla che piove nel mezzo dell’area e che Jorge Campos non riesce a trattenere e che Medved, anche lui entrato nel secondo tempo, trasforma in un pareggio ormai insperato.
Le due squadre vanno ai supplementari, ma se per i Galaxy è notte fonda, per DC United è appena sorto il sole trascinato dal suo eroe di giornata Marco Etcheverry e non potrà che essere di nuovo lui il regista che porta al Golden Gol dopo appena quattro minuti: da calcio d’angolo mette una palla con il contagiri sulla testa di Pope che si reinventa attaccante e la spedisce in rete. Si conclude così una delle finali più entusiasmanti e ricche di emozioni di tutta la storia della MLS e che resterà negli annali per sempre con DC United campione inatteso della prima MLS Cup.
Top Scorer MLS 1996
Il primo Golden Foot della storia della MLS lo vince uno dei giocatori più devastanti di quella stagione nella squadra che si può definire come unica dominatrice della Regular Season: Roy Lassiter dei Tampa Bay Mutiny. Con i suoi 27 gol si mette alle spalle i due finalisti Raul Diaz Arce (DCU) con 23 gol e Eduardo Hurtado (LAG) con 21 gol. Nel 1996 l’attaccante afroamericano vive la sua miglior stagione dal punto di vista realizzativo grazie anche ai tanti assist che Carlos Valderrama inventa per lui ed è forse questo che ci rende ancora più strano il crollo improvviso di Tampa Bay nella finale di Conference.
MLS Team Of The Year
M. Dodd (DLB); L. Alvarez (DLB), J. Doyle (SJE), R. Fraser (LAG); M. Cienfuegos (LAG), R. Donadoni (NYM), M. Etcheverry (DCU), Preki (KCW), C. Valderrama (TBM); E. Hurtado (LAG), R. Lassiter (TBM).
Il Personaggio
Scegliere un giocatore che possa essere l’emblema di questa stagione è forse una delle scelte più complicate mai fatte dalla MLS perché lo meriterebbero in tanti. Lassiter, Hurtado e Diaz Arce sono stati i tre bomber che hanno guidato le tre squadre più forti di questa prima edizione, ma anche giocatori come Etcheverry, Preki e Donadoni meriterebbero una menzione d’onore per quanto fatto vedere nell’arco della stagione. Alla fine, a spuntarla è il giocatore che fra tutti è stato il più costante nell’arco dell’intera stagione: Carlos Valderrama. Con la sua eleganza e la sua capacità di trovare la giocata giusta per i compagni ha incantato il pubblico americano che per la prima volta entrava veramente a contatto con uno sport finora molto ignorato negli Stati Uniti e dunque chi meglio di lui per vestire i panni della prima leggenda MLS?
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