Più di 500 partite, oltre 100 gol segnati in carriera. 115 presenze e 17 gol con la nazionale inglese, e un palmarès che vanta, fra molti altri trofei, 10 campionati – conquistati tra Inghilterra, Spagna, Francia e USA -, una Champions League e una Coppa intercontinentale. Stiamo parlando, naturalmente, di David Beckham, che compie oggi 45 anni.
David Beckham è il migliore di sempre in MLS
La carriera di Beckham: tra Europa e MLS
Inghilterra e Spagna: Beckham è Galáctico
Londinese di nascita, Beckham sboccia a Manchester, sponda United, con cui ha vinto tutto tra il 1995 e il 2003: 6 Premier League, 2 Coppe d’Inghilterra, 2 Charity Shield e, soprattutto, la Champions del 1999 e la Coppa Intercontinentale successiva.
Nell’estate 2003, quando è uno dei migliori calciatori del panorama europeo, Beckham diventa un galáctico, venendo acquistato a suon di milioni da Florentino Pérez per il suo Real Madrid. In Spagna, chiuso dal Pallone d’oro 2000 Luís Figo sulla fascia destra, suo ruolo naturale, grazie alla sua tecnica sopraffina e alla sua facilità di corsa, riesce a convertirsi in una mezzala di livello mondiale, e anche qui farà incetta di trofei.
Finalmente MLS
Nell’estate 2007 Beckham approda finalmente in America, ai L.A. Galaxy, dopo aver rifiutato un’offerta del Milan.
Il suo arrivo suscita subito grande clamore, ma anche diverse lamentele: per permettere ai Galaxy di acquistarlo, infatti la lega crea a tavolino la Designated Player Rule. Questa regola consente ai californiani di concedere a Beckham un ingaggio sensibilmente più alto rispetto a quanto consentisse il salary cap previsto dal regolamento (circa $6,5 milioni anziché poco più di $400 mila), suscitando così le polemiche dei rivali e di chi – e sono molti – pensa che Becks sia venuto negli States solamente per passeggiare in campo e guadagnare montagne di soldi.
L’inglese, invece, dimostra subito grande umiltà e determinazione. Fin dalla prima conferenza stampa, infatti, dichiara di non essere venuto a Los Angeles a svernare, ma di essere pronto a dare tutto sul campo da calcio, convinto di poter aiutare la MLS, e il soccer statunitense in generale, a crescere molto. Queste le sue parole:
“Non sono venuto qui per essere una superstar. Sono venuto qui per essere parte della squadra, per lavorare sodo e per vincere qualcosa. Con me, c’è solo il calcio. Sono venuto per fare la differenza. Sono venuto per giocare a calcio… Non sto dicendo che con il mio arrivo, il calcio diventerà lo sport più seguito degli Stati Uniti. È una cosa difficile da raggiungere. Baseball, basket, football americano, sono sport importanti. Ma non sarei qui se non pensassi che potrei fare la differenza.”
Beckham, il migliore della storia MLS
E infatti, nei sei anni in California (intervallati da un prestito al Milan fra il 2009 e il 2010), lo Spice Boy, si dimostra il miglior calciatore della storia della lega americana e, naturalmente, noi lo abbiamo inserito nella nostra MLS Hall of Fame. 18 gol in 98 presenze (non tantissime a causa di alcuni problemi fisici), e una classe infinita espressa su tutti i campi del Nuovo Continente, ma soprattutto, Beckham mette in mostra la specialità della casa, i suoi famosi, imprendibili calci di punizione: sei trasformazioni su 46 tentativi totali, una percentuale altissima (13%!).
Nel periodo americano di Beckham, la sua fama – tanto di calciatore quanto di modello e personaggio pubblico – e le sue prestazioni sul terreno di gioco – che regalano ai Galaxy uno dei cicli più vincenti della loro storia (2 MLS Cup e 2 Supporters’ Shield) – portano moltissimi spettatori da tutto il mondo (USA stessi compresi) ad interessarsi alla MLS, che per la prima volta arriva anche qui in Italia. Prima del suo sbarco a L.A., infatti, le notizie sul campionato americano nel resto del mondo erano praticamente inesistenti.
Insomma, Beckham, sia come calciatore, sia come figura di marketing, è stato il personaggio più importante della storia della MLS e il suo valore è dimostrato anche dal fatto che, a differenza di altre stelle del calcio mondiale, lui ha intrapreso l’avventura americana con forti stimoli e dedizioni, e non per rimpolpare le proprie finanze già piuttosto ricche. E infatti, poi, a chiudere la carriera Becks è andato da un’altra parte, a Parigi, dove nel 2013, dopo sole 10 presenze col PSG senza trovare la via della rete, decide di appendere gli scarpini al chiodo.
Ancora MLS: Inter Miami
A dimostrazione del suo legame con la MLS, e della sua importanza nello sviluppo della lega nordamericana, ecco che, nel 2014, con un investimento da centinaia di milioni di dollari, insieme ad altri quattro imprenditori, lo Spice Boy esercita l’opzione per l’acquisto di un club di Major League Soccer. La nuova franchigia avrà sede a Miami, una delle più importanti e famose città statunitensi che ancora non aveva una squadra di MLS, e si chiamerà Inter Miami. La squadra esordisce nel 2020, ma colleziona solamente due sconfitte prima dello stop a causa dell’emergenza coronavirus.
Il progetto di Beckham, comunque, è molto ambizioso e, oltre a costruire un nuovo stadio dedicato solo al calcio, punta a vincere fin da subito: ecco perché, dopo aver costruito il primo roster sulla base di molti giocatori esperti e alcune giovani promesse, ora l’inglese è alla caccia di un vero top player (si parla di Cavani, Sanchez e James Rodriguez, fra gli altri).
La nuova squadra sembra avere anche un importante bacino d’utenza, e i suoi sostenitori hanno già dimostrato di essere fra i più caldi del Paese, a testimonianza del successo che l’inglese sta avendo anche nei panni di dirigente.
Insomma, Beckham è stato sul campo uno dei giocatori più forti ed eleganti che si siano mai visti in America, ed ha contribuito più di ogni altro allo sviluppo mediatico del campionato. Ora, poi, sta portando avanti il progetto nelle vesti di proprietario dell’Inter Miami, squadra con cui potrebbe dare un ulteriore impulso alla crescita della lega, magari attirando nuovi campioni dall’Europa, sicuramente avvicinando al soccer nuovi moltissimi aficionados. Per questi motivi, David Beckham è, a nostro giudizio, il più grande personaggio che abbia scritto la storia della MLS.
Grazie David, tanti auguri!
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