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Robles: un portiere MLS sottovalutato

di Nicolò

Oggi facciamo gli auguri di buon compleanno a un altro calciatore che ha fatto la storia della MLS, Luis Robles, che oggi compie 36 anni.

Attualmente all’Inter Miami, Robles ha iniziato la propria carriera in Germania, diventando poi una bandiera dei NY Red Bulls e uno dei migliori portieri della storia della lega. Oggi, però, la sua figura non è forse celebrata come meriterebbe.

Robles è il portiere più sottovalutato della MLS?

Robels per MLS Magazine Italia

Le esperienze giovanili

Classe 1984, nato in Arizona da padre portoricano e madre asioamericana, Robles è cresce nella rinomata Tucson Soccer Academy. Dopo l’esperienza all’università di Portland, passa alla squadra Under 23 dei Colorado Rapids.

Gli esordi in Germania

Selezionato da D.C. United con la cinquantesima scelta del MLS Superdraft 2007, sceglie invece di trasferirsi in Germania, più precisamente al 1. FC Kaiserslautern, in 2.Bundesliga. Con i roten Teufel esordisce, in seguito all’infortunio del portiere titolare Tobias Sippel, a ottobre 2008, dopo un anno di apprendistato nella seconda squadra. Da quel momento diventa lui la prima scelta fra i pali per la stagione 2008-2009, ma l’anno seguente perde il posto, e viene venduto al Karlsruher SC, sempre in Zweite Liga (estate 2010).

Nella prima annata con i biancoblù Robles  è il portiere più impiegato della squadra, ma anche in questa occasione finisce per perdere il posto.

Ritiro

A questo punto, vista l’apparente impossibilità di stabilizzarsi come calciatore professionista di buon livello, Robles pensa di appendere guanti e scarpini al chiodo, e inizia a cercare un lavoro in patria che garantisca l’assicurazione sanitaria alla moglie incinta.

Proprio quando la sua avventura nel calcio sembrava finita, ecco l’offerta che gli cambia la vita: l’8 agosto 2012 i New York Red Bulls lo ingaggiano attraverso il complicato meccanismo dell’Allocation draft.

Ritorno in campo: NY Red Bulls in MLS

Ancora una volta, però, sembra destinato al ruolo di riserva. La prima scelta in porta, infatti, è il promettente Ryan Meara (oggi terzo portiere delle lattine). Ancora una volta, però, a favorire l’ascesa di Robles ai gradi di titolare è un infortunio del titolare: esordisce il 29 settembre contro Toronto FC, e ha un impatto tale che, da quel momento, non lascerà più i pali dei Red Bulls per quasi 7 anni,  fino al maggio 2018, quando a fermarlo è un infortunio al ginocchio patito in un match contro i Colorado Rapids. Nel frattempo Robles stabilisce diversi record. Il più importante è quello di inter partite giocate consecutivamente da un calciatore in MLS: 183, che gli vale il soprannome di Ironman.  Nel 2016 mantiene inviolata la porta dei Red Bulls per 472 minuti, mentre l’anno seguente raggiunge quota 50 clean-sheets. Nel 2013 conquista il Supporters’ Shield, primo trofeo della storia del club, ripetendosi nel 2015 (anno in cui è premiato come portiere dell’anno dalla MLS) e nel 2018. Lo stesso anno è nominato capitano, e realizza altri due record personali: solo 30 gol subiti in Regular Season e 13 parate in una partita (contro NYCFC).

Robles: un  grande portiere sottovalutato

In MLS, finalmente, Robles riesce a esprimere le sue qualità, e si dimostra uno dei migliori portieri della storia della lega nordamericana, nonostante un fisico che non è proprio quello che si è soliti associare agli estremi difensori (secondo Wikipedia è alto 1,80 m e pesa 82 kg).

Proprio il suo fisico aparentemente tozzo è la spiegazione più logica per la scarsa considerazione che la maggior parte del pubblico – specialmente quello non americano – ha di lui. L’altro motivo per cui la sua figura non è forse ricordata fra quelle dei migliori portieri americani della sua generazione, è probabilmente il fatto che ha giocato poco in nazionale, a causa della concorrenza di mostri sacri come Howard, Friedel, Rimando e Guzan.

Eppure, nonostante il suo stile non impeccabile, per via del fatto che il suo fisico non gli permette certo di essere particolarmente esplosivo, e a causa della sua tendenza a respingere la palla coi pugni piuttosto che ricorrere alla presa,  Robles è diventato una vera e propria saracinesca, entrando di diritto nel Gotha dei più grandi portieri americani di sempre. Questo grazie alle sue migliori caratteristiche. Innanzitutto i riflessi prodigiosi, che gli permettono  anche di eseguire doppi salvataggi miracolosi, come quello contro i Seattle Sounders nel 2014, premiato come Save of the Year. La sua miglior qualità, però, è probabilmente il posizionamento, e in particolare l’abilità di chiudere lo specchio della propria porta agli attaccanti, caratteristica che lo rende difficilmente superabile nell’uno contro uno. Col passare degli anni, poi, ha accumulato esperienza, coraggio e personalità, caratteristiche che ne hanno reso il  leader dei Red Bulls durante il miglior ciclo della loro storia.

Inter Miami: una nuova sfida

Al termine della stagione 2019, scaduto il contratto con le lattine, Robles sorprende tutti, non rinnovando e sposando l’ambizioso progetto di David Beckham, che lo vuole per costruire il suo esordiente Inter Miami a partire da una base di giocatori di esperienza a cui affiancare diversi giovani interessanti.

Le prime due partite, prima dello stop dovuto alla pandemia di coronavirus, non sono andate benissimo: due sconfitte (1-0 contro LAFC e 2-1 contro D.C. United) tre gol subiti, commettendo anche un piccolo errore di posizionamento – insolito per lui – in occasione del bellissimo gol di Vela. Ciononostante, Robles ha compiuto anche diversi ottimi interventi, ed è il leadesu cui poggerà la franchigia della Florida quando si tornerà a giocare.

In sostanza, Robles, nonostante non sia celebrato come tale, per via del suo fisico e per appartenere a una generazione di numeri uno americani fenomenali, è un portiere formidabile, uno dei migliori della storia del calcio americano, e noi vogliamo fargli i nostri  migliori auguri per il suo 36° compleanno e per il proseguimento della sua avventura a Miami.

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