A differenza dell’antesignana NASL, la MLS non ha avuto almeno all’inizio un grande legame con la madrepatria inglese. Mentre nel 1967 la lega non ufficiale NPSL aveva importato in Usa molti giocatori provenienti dalle leghe minori britanniche mentre quella riconosciuta la FIFA e USSF (Al tempo USSFA) addirittura importò per il primo campionato intere squadre provenienti dall’allora ‘Big League’ quali Wolverhampton Wanderers, Stoke City, Sunderland, ripetendo nel 1969 l’esperimento sotto il nome di NASL International Cup chiamando ancora il Wolverhampton ad interpretare questa volta la parte dei Kanas City Spurs, l’Aston Villa nelle vesti degli Atlanta Chiefs e il West Ham di Geoff Hurst e Bobby Moore indossò la maglia dei Baltimore Bays.
Gli inglesi in MLS: la storia comincia alla fine degli anni 60
Nei primi anni della lega spesso giocatori inglesi delle categorie minori spendevano la stagione estiva negli Stati Uniti dove spesso prendevano paghe più alte che non nel proprio paese, come il difensore Chris Dunleavy e l’attaccante Jim Fryatt, tra i protagonisti del famoso miracolo del 1973 compiuto dai Philadelphia Atoms.
Con l’arrivo delle grandi stelle in una NASL dove tutti inseguivano i Cosmos cercando di accaparrarsi star internazionali a fine carriera arrivarono nella terra dello ‘Zio Sam’ molti calciatori inglesi, alcuni a fine carriera come Gordon Banks, Bobby Moore, Jeoff Hurts così come altri che invece avrebbero poi scritto la storia del calcio nel proprio paese come Steve Hunt, che avrebbe legato il suo nome all’Aston Villa, Dennis Tueart, chiamato “The Menace” di Manchester City e successivamente Stoke City, Peter Beardsley, formatosi nei Vancouver Whitecaps divenendo poi un perno inamovibile del Livepool e della nazionale inglese e Trevor Francis dei Detroit Express che avrebbe vestito successivamente le maglie di Sampdoria ed Atalanta dopo aver vinto nei primi anni ’80 due coppe dei campioni con il Nottingham Forest.
Gli inglesi in MLS negli anni novanta!
Questi sono solo alcuni dei tanti nomi che possono venire in mente, per poter elencare tutti i giocatori di Sua Maestà che hanno prestato servizio nel paese delle opportunità e degli hot dogs servirebbero svariati articoli ed è anche stato pubblicato un libro intitolato “Playing for Uncle Sam”.
Quando dopo la Coppa del Mondo di calcio disputata negli Usa nel 1994 il soccer tornò ad essere uno sport professionista con la nascita della MLS, gli inglesi ebbero per molti anni un ruolo molto marginale. Ai nastri di partenza della lega nel 1996 vediamo Chris Woods, già portiere della nazionale inglese per molto tempo riserva del veterano Peter Shilton difendere la porta dei Colorado Rapids, con lui in squadra c’è il difensore ex under 21 della nazionale dei tre leoni Ian Butterworth, già di Coventry City, Nottingham Forest e Norwich.
L’altro inglese presente in MLS è il portiere Aidan Heaney, in verità calcisticamente cresciuto negli Usa che si contenderà la porta dei New England Revolution con Walter Zenga prima di abbandonare il calcio giocato e diventare allenatore di college. Nessuno dei tre firmerà per il campionato successivo, e per vedere degli inglesi giocare ancora in MLS bisognerà aspettare il 1998, quando a Dallas arriverà il difensore Chris Brown, nativo di Londra ma cresciuto anche lui negli Usa che resterà solo un anno negli allora Dallas Burn per continuare poi la sua carriera tra squadre dell’allora A-League (l’attuale USL) e indoor soccer.
A Kansas City invece arriva il veterano Paul Rideout, conosciuto in Italia per aver vestito la maglia del Bari, dove ha trascorso senza brillare tre anni tra serie A e Serie B. Il suo ruolino di marcia a Kansas City non è dei migliori, con 27 partite giocate ed un bottino di appena 4 goal. A fine campionato l’ex Aston Villa, Rangers e Southampton partirà alla volta della Cina. Andrà un po’ meglio a Paul Dougherty, invero non nuovo negli Usa in quanto già militante nella franchigia indoor San Diego Sockers, ma anche Baltimore Blast e nelle leghe semiprofessionistiche del periodo post NASL vestendo le casacche di San Diego Nomads, Orlando Lions, Miami Freedom e Fort Lauderdale Strikers tra le altre, mentre in Inghilterra aveva prestato servizio per Wolverhampton Wanderers e Torquay United.
Esordisce in MLS con gli allora New York Metrostars, passando poi ai Tampa Bay Mutiny a campionato in corso finendo l’anno successivo ai Chicago Fire e terminando la sua militanza in MLS nel 2000 in forza ai Colorado Rapids.
Gli inglesi in MLS dal 2000 in poi…
Ian Bishop e Ian Woan sono stati acquistati entrambi dai Miami Fusion e sono gli unici inglesi in tutta la lega. Bishop è conosciuto nell’allora ‘Big League’ avendo prestato servizio anche nel West Ham United e successivamente a Manchester difendendo i colori del City, mentre l’ala Ian Woan viene prelevata a campionato in corso dai Columbus Crew, dove in verità era stato impiegato una sola volta. Woan, che aveva vestito la maglia di Notthingam Forest e Swindon Town tra le altre, scenderà in campo appena tre volte a Miami e come il suo campagno e connazionale Bishop lascerà Miami al termine della stagione, anche per via della decisione della MLS di sospendere le operazioni in Florida chiudendo così le franchigie di Miami e Tampa Bay.
Danny Jackson è un prodotto del Leeds United che ha giocato anche negli Usa a livello di college soccer, scenderà in campo una sola volta per essere ceduto l’anno successivo ai Seattle Sounders, al tempo ancora militanti nelle leghe inferiori del soccer Usa, dove terminerà la carriera nel 2008. L’ex nazionale inglese Steve Howey, difensore centrale già di Newcastle United, Manchester City, Leicester City e Bolton Wanderers scenderà in campo tre volte vestendo la maglia dei New England Revolution per poi lasciare l’America al termine della stagione.
Nel 2005 in MLS i maestri del calcio sono rappresentati da Steve Guppy, che ha già giocato in varie squadre inglesi e non solo, come Wycombe Wanderers, Port Vale, Leicester City e gli scozzesi del Celtic Glasgow, mette assieme in due anni trascorsi a Washington appena cinque presenze lasciando la MLS al termine del campionato 2006. Va decisamente meglio al centrocampista Terry Cooke, acquistato dai Colorado Rapids dopo una lunga trafila in Inghilterra con Sunderland, Birmingham City, Manchester City, Wigan Athletic e Sheffield Wednesday e resterà a Denver fino al termine della stagione 2009 totalizzando in tutto 106 presenze e 4 reti.
Mark Wilson invece è un centrocampista prodotto dal vivaio del Manchester United, ed arriva nel 2005 a Dallas dopo una girandola di prestiti alle varie squadre minori inglesi. Si fermerà in Texas due anni con venti presenze e una rete continuando la sua carriera nelle divisioni inferiori inglesi.
Nel 2007 sbarcano nella lega americana ora ramificatasi anche in Canada ben cinque giocatori di Sua Maestà, nell’ordine Andy Welsh, che si accasa al neonato Toronto FC, assieme all’attaccante Danny Dichio, reduce tra le altre cose da esperienze negative in Italia con Sampdoria e Lecce, l’anglo-nigeriano Kasali Yinka Casal, che comincia proprio negli Usa a giocare a livello professionistico con i Washington DC United, John Cunliffe, inglese ma formatosi nel sistema dei college a stelle e strisce prelevato dai Chivas Usa tramite Superdraft, ma il nome che fa saltare il piatto riportando gli appassionati di Soccer Usa agli anni dei Cosmos di Pélè è senz’altro David Beckam, nazionale inglese e campione d’Europa per club e vincitore della Coppa Intercontinentale con il Manchester United, successivamente acquistato dal Real Madrid dove ha vinto una Supercoppa di Spagna ed un campionato cominciato malissimo e rubato ai rivali del Barcellona al fotofinish.
Grazie al suo arrivo la MLS, invero in crescita da circa un paio d’anni smette di essere snobbata dai principali quotidiani e reti televisive, creando addirittura la cosiddetta “Beckham Rule” per spianare la strada ad altri fuoriclasse di fama mondiale evitando però gli errori che avevano portato in passato al collasso della NASL.
Dopo i primi tre anni dove i Galaxy non disputano un grande campionato restando per ben due volte fuori dai play-off e perdendo la finale del 2009 contro Seattle, Beckham e i suoi Galaxy riusciranno a esorcizzare gli anatemi e le polemiche dei fans degli altri sport più genuinamente americani e dei vari giornalisti sportivi che vista la scarsità di risultati avevano cominciato a non credere più nella credibilità del progetto, vincendo due Supporters Shields nel 2010 e 2011 e due MLS Cup nel 2011 e 2012, gli americani si sa, non amano i perdenti.
In quanto agli altri suoi connazionali meno famosi, Kasali Ynka Casal scenderà in campo quattro volte coi DC United intraprendendo poi una carriera abbastanza anonima in Europa tra squadre minori olandesi, inglesi e panchina in squadre rumene, ungheresi e bulgare. Non andrà molto meglio a John Cunliffe, dopo il primo anno nei Chivas Usa con 15 presenze e tre reti viene ceduto ai San Jose Earthquakes, dove termina la stagione con 12 presenze e due reti, venendo ceduto poi ai Carolina Railhawks della NASL e terminando la carriera nei dilettanti inglesi del Chorley.
Nemmeno Andy Welsh farà faville, e dopo la sua annata a Toronto fatta di 20 presenze e un goal lascia il Canada per terminare la sua carriera nelle serie inferiori inglesi giocando persino per lo United of Manchester. Andrà meglio a Danny Dichio, che resterà a Toronto fino al termine della stagione 2009 al termine della quale appende gli scarpini al chiodo. Il portiere Tony Caigh arriva nel 2008 a Houston dopo aver peregrinato in varie squadre inglesi e scozzesi quali Carlisle United, Blackpool, Charlton Altheltic, Hibernian, Vancouver Whitecaps quando ancora militavano in USL e un pugno di presenze negli scozzesi del Gretna, totalizza 7 presenze a difesa della porta dei Dynamo e prosegue poi la sua carriera nelle divisioni inferiori inglesi.
Lo stesso anno con lui sbarcano negli Usa Darren Huckerby, Andy Iro, Rohan Ricketts e Dan Stratford. L’attaccante Darren Huckerby ha già alle spalle una lunga carriera tra prima e seconda divisione inglese avendo militato in Newcastle United, Milwall, Coventry City, Leeds, Manchester City, Notthingam Forest e Norwhich City e sceglie San Jose per concludere la sua carriera, con un bottino di 9 reti e 28 presenze spalmate in due campionati.
Il difensore Andy Iro, sebbene nato a Liverpool si è formato calcisticamente negli Usa, e dopo aver giocato a livello di college nell’Università di Santa Barbara, viene selezionato dai Columbus Crew dove resta tre stagioni scendendo in campo 58 volte e mettendo assieme 5 goal. Nel 2011 viene ceduto a Toronto a campionato in corso, mettendo assieme 13 presenze. Le sue successive esperienze in Inghilterra nello Stevenage e nel Barnett non vanno a buon fine e decide al termine del prestito al Barnett avvenuto nella stagione 2012/13 di abbandonare il calcio giocato.
Rohan Ricketts, attaccante, arriva nel 2008 a Toronto, con alle spalle passate esperienze in Inghilterra con Tottenham Hotspur, Coventry City, Wolverhampton Wanderers, Queen’s Park Rangers e Barnsley. In Canada non brilla molto e lascia la MLS dopo due anni con un bottino di 4 reti in 39 presenze, proseguendo la sua carriera anonima girando un po’ in tutto il mondo, dalla Thailandia all’India passando per la serie B dell’Ecuador ma arrivando a giocare in Bangladesh senza trascurare l’Irlanda, l’Ungheria e la Moldavia. Anche Dan Stratford, come altri suoi connazionali ha cominciato a farsi il nome negli Usa prendendo il pallone a calci al college. Dopo aver giocato nei defunti Cape Code Crusaders nel 2008 viene selezionato dai capitolini Washington DC United coi quali scende in campo cinque volte per tentare poi successivamente nella serie B scozzese nell’Inverness Caledonian Thistle e nell’Hereford United in Inghilterra.
Kyle Patterson è nativo di Birmingham ed è un prodotto delle giovanili del West Bromwhich Albion, tuttavia anche lui come altri ha cominciato a farsi conoscere nel college soccer, prendendo a calci la palla per l’Università di St Louis. Prima di arrivare a Los Angeles sponda Galaxy ha giocato qualche partita in Finlandia nel TP-47 e un pugno di partite nei St Louis Lions nell’allora PDL.
Il suo apporto ai Galaxy non è di quelli che lasciano il segno, appena 5 presenze e nessuna rete, lasciata la MLS al termine della stagione 2009 anche lui continuerà la sua carriera in maniera abbastanza anonima girovagando per le divisioni inferiori del calcio inglese annoverando anche un’ annata negli svedesi del GAIS.
Gli inglesi in MLS dal 2010 in poi…
Un altro inglese sconosciuto in patria è Jason Griffiths, centrocampista formatosi nell’Università del Kentucky, con alle spalle quattro presenze e un goal nei Des Moines Menace in Premier Devolepment League. Arrivato tramite Superdraft ai New England Revolution, gioca dieci partite in MLS per poi sparire dal radar al termine della stagione 2010. Nella stessa stagione altri due inglesi sono messi sotto contratto da Kansas City, si tratta di Ryan Smith e dell’anglo-nigeriano Korede Ayiegbusi Il primo è un centrocampista ex nazionale Under20, prodotto del vivaio dell’Arsenal che arriva in Missouri dopo aver vestito le casacche di Leicester City, Derby County, Milwall, Southampton e Christal Palace, mentre il suo connazionale, un difensore proveniene dai Clary Clarets, con un trascorso da giocatore di college per la NC University.
Ryan Smith rimane a Kansas City due anni mettendo insieme 32 presenze e quattro reti rimanendo in MLS anche l’anno seguente in forza però ai Chivas Usa, con un bottino di 21 presenze e nessuna rete terminando la carriera l’anno seguente in Grecia nello Skoda Xanthi. Anche il suo collega e connazionale restrà in Missouri lo stesso periodo scendendo in campo però appena nove volte in due campionati.
Al termine della sua esperienza americana girerà il mondo militando nelle serie inferiori tedesche e svedesi, ma anche in Finlandia nell’Haka e persino in Iran e Kazakistan. Nel 2011 i New York Red Bulls decederono di mettere sotto contratto il centrocampista John Rooney, fratello del ben più famoso e titolato Wayne Rooney, e l’attaccante Luke Rodgers.
Il primo dimostrerà di non avere nulla in comune col più famoso fratello e lascerà la MLS senza lasciare particolari ricordi, appena cinque presenze e nessuna rete con una carriera in seguito come tanti anonima girovagando in varie squadre minori inglesi, mentre Luke Rodgers, con un passato in vari club inglesi sebbene di non grande rilevanza quali Port Vale e Notts County, rimane due stagioni totalizzando 23 presenze e 9 reti per poi tornare, senza fare il salto di qualità, in patria dove continuerà prestando servizio in club di seconda e terza divisione e un paio di sfortunate esperienze svedesi.
Il difensore Richard Eckersley è invece un prodotto delle giovanili del Manchester United, e prima di arrivare in MLS ha alle spalle passata militanza in Burnley, Plymouth, Bradford City e Bury. Viene girato in prestito nel 2011 ai canadesi del Toronto FC, dove rimane poi a titolo definitivo fino al 2013, con un bottino di 72 presenze in tre anni, al termine dei quali, dopo aver vinto anche due Canadian Championship decide di traferirsi nella Grande Mela per vestite la casacca dei New York Red Bulls. Purtroppo per lui le cose a New York non andranno bene, e dopo un campionato con appena 9 presenze torna in patria per concludere la sua carriera con l’Oldham Athletic.
Anche l’attaccante Eddie Johnson arriva dalle giovanili del Manchester United ed ha militato in più squadre minori inglesi quali Coventry City, Crewe Alexandra, Bradford City, Chester City ma anche nel Royal Antwerp in Belgio, e non è nuovo negli Usa perché ha giocato nella seconda divisione coi disciolti Austin Aztex mettendosi in mostra con 19 reti in 48 partite spalmate su due campionati.
Le sue prestazioni lo rendono interessanti agli occhi dei dirigenti degli storici Portland Timbers, che tornati da poco nel soccer di prima divisione cercano un attaccante di peso. Purtroppo per loro Eddie Johnson nei due anni di permanenza in Oregon scenderà in campo sette volte segnando una rete, abbandonando poi il calcio giocato. Lewis Neal, centrocampista già di varie squadre inglesi quali Stoke City, Preston North End, Notts County ed un’esperienza islandese nel IBV, arriva a Washington nel 2012 dopo aver giocato nella serie B americana con gli Orlando City, coi quali ha anche vinto un campionato USL.
La sua presenza nella capitale durerà tre stagioni con una US Open Cup vinta nel 2013, 53 presenze e due reti. Nel 2015 decide di tornare ad Orlando in Florida dove scende in campo 21 volte abbandonando poi la MLS ma non l’Orlando City per i quali resta nella squadra B fino al 2017 con 49 presenze e 5 reti, terminando la sua carriera nella squadra indoor della città, gli Orlando SeaWolves. A Toronto nel 2013 arriva il centrocampista John Bostock, cresciuto nel Crystal Palace e che ha già girato varie compagini della perfida Albione, quali Tottenham Hotspur, senza mai scendere in campo, Brentford, Hull City, Sheffield Wednesday e Swindon Town.
In Canada scenderà in campo appena sette volte e abbandonata la MLS al termine del campionato continuerà la propria carriera girovagando tra Belgio, Turchia e serie minori inglesi. Non va molto meglio ai suoi tre connazionali arrivati lo stesso anno nel Toronto FC, Hogan Eprahim, Taylor Morgan e Darel Russel. Il primo, attaccante come tanti con la sua trafila di prestiti alle spalle tra varie squadre minori della madrepatria scenderà in campo undici volte senza mai andare a segno, Taylor Morgan invece, come altri, pur essendo inglese ha cominciato negli Usa a dare calci al pallone, precisamente in Connecticut e successivamente per la GMU.
Successivamente ha prestato servizio per i Brandenton Academics in Florida e per la squadra riserve di Chicago, i Chicago Fire Premier. A Toronto scenderà in campo una volta sola, più un’altra presenza nella squadra riserve per poi continuare al termine della sua fugace esperienza in MLS nella seconda divisione Usa con San Antonio, Tulsa, ma anche in Svezia e serie minori inglesi e scozzesi. Darel Russell ha un curriculum migliore dei suoi connazionali. E’ un centrocampista navigato, certamente non un fuoriclasse ma nelle sue esperienze tra Norwhich City, Stoke City, Preston North End, Charlton Athletic e Portsmouth ha anche vinto due campionati di seconda divisione ed ha anche alle spalle qualche anno di Premier League, tuttavia a Toronto nemmeno lui brillerà, con 18 presenze e 3 reti. L’anno seguente terminerà la carriera negli storici Tampa Bay Rowdies, al tempo militanti nella Nasl.
Andrew Driver arriva dagli scozzesi dell’Hearts of Midlotian in prestito a Houston, dove il primo anno mette assieme 26 presenze e 3 goal. Acquistato dagli americani per l’anno successivo scende in campo 34 volte senza mai segnare. L’anno successivo tornerà in Scozia nell’ Aberdeen dove però scenderà in campo una sola volta, per poi terminare la sua carriera nelle serie minori olandesi con la maglia del De Graafschap. Andrà decisamente meglio a Bradley Wright-Phillips nei New York Red Bulls. Attaccante del Manchester City con cui ha giocato con una certa frequenza in Premier League, è stato poi girato in prestito a varie squadre di seconda e terza divisione, quali Southampton, Plymouth Argyle, Charlton Athletic, con i quali ha vinto il campionato di seconda divisione, ed il Brentford.
A New York lascerà il segno restando fino al termine della stagione MLS 2019 con 195 presenze e 108 goals, vincendo ben tre Supporters Shields (2013, 2015 e 2018). Al termine della sua esperienza newyorkese resta in MLS firmando per i Los Angeles FC coi quali disputa un discreto campionato portando a casa 8 reti in 19 presenze. Termina la sua carriera l’anno successivo a Columbus con 21 presenze ed una sola rete portando comunque a casa una Campeones Cup, versione riveduta e corretta della vecchia Superliga, che vede affrontarsi squadre americane e messicane.
Jordan Stewart è un versatile giocatore inglese che può essere impiegato sia come terzino che come ala sinistra. Ha già alle spalle anni di Premier League col suo Leicester, ma anche esperienze in Grecia nello Skoda Xanthi e nella seconda e terza divisione inglese con Bristol Rovers, Watford, Derby County, Sheffield Wednesday, Milwall, Notts County e Coventry City. Si fermerà a San Jose per tre anni con 71 presenze e nessuna rete, terminando la carriera in USL nei Phoenix Rising al termine della stagione 2017.
Jermain Defoe è un attaccante della nazionale inglese che quando arriva a Toronto nel 2014 non ha certo bisogno di presentazioni, avendo alle spalle già svariati anni in Premier League con West Ham, Portsmouth e Tottenham Hotspur. A Toronto si fermerà una sola stagione fatta di 19 presenze ed 11 reti, per poi continuare la sua carriera tra Inghilterra e Scozia.
Il difensore Zat Knight arriva ai Colorado Rapids dopo una lunga militanza tra i londinesi del Fulham ed esperienze anche in Aston Villa e Bolton Wanderers. Il suo soggiorno a Denver però non sarà di quelli che lasciano particolari ricordi, appena 4 presenze per poi lasciare l’America al termine del campionato. Bradley Orr, anche lui difensore terminerà invece la carriera a Toronto dopo una lunga militanza in varie squadre inglesi quali Burnley, Bristol City, Queen’s Park Rangers, Blackburn Rovers, Ipswich Town e Blackpool. 19 presenze e una rete per lui in MLS.
Luke Moore arriva dall’ Aston Villa e il consueto giro di prestiti a squadre minori tra cui i gallesi dello Swansea City, e prima di arrivare in MLS ha anche giocato nel campionato turco nell’Elazigspor. Il suo primo anno negli Usa non è particolarmente degno di nota, appena 6 presenze e nessuna rete con la maglia dei Chivas Usa, con trasferimento a Toronto a campionato in corso dove resta fino alla fine del 2016 mettendo assieme 42 presenze e 7 reti. Il centrocampista Grant Ward arriva a Chicago in prestito dal Tottenham Hotspur. La sua presenza in MLS si riduce al campionato 2014 con 23 presenze e 1 rete.
Luke Mulholland è un centrocampista offensivo nativo di Preston, ma si è trasferito negli Usa in tenera età perché la famiglia era riuscita ad ottenere una green card. Si fa le ossa nel Reading United, club satellite dei Philadelphia Union, proseguendo con Wilminghton Hammerheads, NSC Minnesota Stars (oggi Minnesota United) e Tampa Bay Rowdies tra USL e Nasl. Nel 2014 arriverà al Real Salt Lake e presterà servizio anche per la squadra satellita dei Real Monarchs, rimanendo in Utah fino al termine della carriera avvenuto nel 2020, con 123 presenze e 16 goal in MLS e 15 presenze ed una rete coi Monarchs in USL. Il difensore Liam Ridgewell arriva nei Portland Timbers dopo aver giocato per Aston Villa, Birmingham City e West Bromwich Albion.
Rimane in Oregon dal 2014 al 2019 vincendo anche la MLS Cup nel 2015 totalizzando 97 presenze e 6 reti. Tyrone Mears, terzino, è nato in Inghilterra da genitori giamaicani, cresciuto nelle giovanili del Manchester City anche lui arriva in Usa dopo la consueta girandola di prestiti a varie squadre di seconda divisione ma anche in Premier ed una infruttuosa esperienza in Francia al Marsiglia. Arriva a Seattle nel 2014 fermandosi tre anni scendendo in campo 74 volte segnando una rete e portandosi a casa nel 2016 la MLS Cup. Successivamente continuerà in MLS con Atlanta e Minnesota senza lasciare il segno terminando la carriera in patria con la casacca del West Bromwich Albion.
Frank Lampard e Steven Gerrard non hanno certo bisogno di presentazioni. Tra i calciatori migliori di quello che è considerato oggi il miglior campionato del mondo, la EPL, vengono portati negli Usa nel 2015 per alzare il livello di gioco in MLS e la popolarità della lega tra gli sportivi americani e non. Il primo, centrocampista, si è fatto le ossa nel West Ham coi quali ha vinto nel 1999 la Coppa Intertoto, ma deve la sua fama e fortuna al Chelsea, squadra con la quale negli anni ha vinto tutto, vari campionati, coppe di lega, la prestigiosa FA Cup che per gli inglesi vale più del campionato, più Charity Shields, Europa League e Champions League.
E’ stato portato a New York via Manchester City dopo un campionato non esattamente brillante per lanciare la nuova franchigia MLS legata al City Football Group, Il New York City FC, che ha portato nella Grande Mela anche lo spagnolo David Villa e il fantasista italiano Andrea Pirlo. Nonostante le aspettative riposte l’ex nazionale inglese disputerà due campionati fondamentalmente incolori con 29 presenze e 15 reti ritirandosi dal calcio giocato al termine della militanza newyorkese. Gerrard è una bandiera per il Livepool con il quale ha vinto tutto, campionati, coppe nazionale arrivando anche alla Champions, e come il connazionale arriva negli Usa, Los Angeles sponda Galaxy con tutta la hype generata dai media e le aspettative dei tifosi locali e addetti ai lavori della MLS. Purtroppo però Gerrard vivrà la sua esperienza americana alla stregua di una vacanza dicendo addio al calcio giocato dopo i due anni trascorsi in California con 34 presenze ed appena 5 reti.
Assieme al più titolato Lampard, il Manchester City manda in prestito a New York il difensore Shay Facey per fargli fare le ossa. Il ragazzo terminerà l’esperienza nella grande mela al termine dell’annata 2015 con 23 presenze, andando incontro ad una carriera fondamentalmente anonima.
A New York sponda Red Bulls non stanno a guardare, e acquistano l’ala già di Manchester City e Chelsea Shaun Wright-Phillips, che aveva anche disputato un pugno di partite nella nazionale inglese. La sua militanza nelle fila dei Red Bulls è a dir poco disastrosa, un goal e 21 presenze in due anni, al termine dei quali terminerà la carriera nella seconda divisione Usa con i Phoenix Rising.
Anche in Florida non si sta a guardare ed Orlando fa arrivare dall’Inghilterra ben tre giocatori, Seb Hines, Luke Boden ed Harrison Heat. Il primo è un centrocampista difensivo in arrivo dal Middlesborough dopo la consueta girandola di prestiti e si ferma ad Orlando per un biennio giocando sia in MLS che per la squadra riserve con un totale di 32 presenze e 4 reti in prima squadra e 15 presenze ed una reti in USL. Luke Boden, anche lui centrocampista difensivo, non è nuovo da queste parti, ed è tra i vincitori del campionato USL Pro dell’annata precedente, dopo la quale i leoni di Orlando hanno deciso di tentare l’avventura in MLS. Nei due anni trascorsi in MLS Boden scende in campo 45 volte mettendo a segno una rete. Terminerà la carriera in Florida con Tampa Bay Rowdies in USL e nella squadra indoor denominata Orlando SeaWolves.
Harrison Heath è nativo di Newcastle e si è formato calcisticamente parlando un po’ negli Usa nelle giovanili della Houston Dynamo e un po’ nel Regno Unito nel Norwhich City. Dopo aver giocato poche partite nella squadra Under 23 e in USL, Heath viene tenuto in rosa durante il salto in MLS, ma riesce nel biennio trascorso in prima squadra a scendere in campo solo sei volte. Non andrà molto meglio nella squadra B, 12 presenze ed una rete. Dopo infruttuose esperienze ad Atlanta, Sacramento e Minnesota, conclude la carriera in USL nel Miami FC al termine della stagione 2020. Jack Harrison è un’ala, nativo di Stoke On Trent ed anche lui pur avendo dato i primi calci al pallone nella sua natia Inghilterra si è trasferito negli Usa al college dove si è fatto conoscere con Wake Forest. Messo sotto contratto dal New York City FC tramite superdraft rimane due anni nella grande mela segnando 14 reti in 55 presenze spalmate su due campionati.
Alla fine della sua militanza in MLS viene prelevato dalla casa madre di Manchester dove però non scende in campo e viene ceduto al Leeds United, squadra proprietaria del suo cartellino che lo ha girato in prestito all’Everton dove al momento sta giocando. Anche il centrocampista Rob Vincent è nativo della città dei Beatles e si fa le ossa nelle giovanili di Everton, Crewe Alexandra e Stockport County, mentre successivamente arriva negli Usa con la possibilità di laurearsi al college.
Sportivamente parlando presta servizio per l’Università di Charleston, e prima di arrivare a Washington milita in West Virginia Chaos, Carolina Dynamo e Pittsburgh Riverhounds e nel 2016 esordisce in MLS. La sua esperienza con il calcio giocato si chiude nel 2017 per via di un brutto infortunio ed attualmente è vice allenatore dei Pittsburgh Riverhounds. Il suo bottino in MLS consiste in 22 presenze e 2 reti.
Jack Barmby è un versatile giocatore che può ricoprire i ruoli di attaccante, centrocampista ma anche difensore. Cresce nelle giovanili di Hull City e Manchester United. Durante la consueta girandola di prestiti nel 2016 viene proposto ai Portland Timbers, che lo mettono sotto contratto e nel primo anno il ragazzo scende in campo 19 volte segnando una rete. Le cose successivamente però non vanno bene come previsto e tra il 2017 e il 2018 Barmby scenderà in campo solo 11 volte mettendo a segno una rete ma verrà più assiduamente impegnato nella squadra riserve dove totalizzerà 31 presenze e 7 goal.
Scaduto il contratto coi Timbers terminerà la sua carriera in USL con San Antonio FC e Phoenix Rising. Matt Jones è un portiere nativo di Stoke On Trent e cresce nelle giovanili di Port Vale e West Bromwhich Albion, arriva in Usa per studiare in Università mettendo assieme anche quattro partite con i Western Mass. Pioneers nell’allora PDL, dopodiché intraprende una carriera in Portogallo dove milita in svariati club, Santa Clara, Uniao Madeira, Belenenses e Tondela. Arriva nel 2016 nei Philadelphia Union dove scende in campo una volta sola venendo poi dirottato alla squadra satellite Bethlehem Steel dove mette insieme cinque presenze. Terminato il contratto Jones terminerà la sua carriera professionista negli Elm City Express nel Connecticut.
Il difensore Ashley Cole non ha certo bisogno di presentazioni. Nazionale inglese e stella di Arsenal e Chelsea, con alle spalle vittorie in Premier League, FA Cup e coppe europee viene da un biennio incolore alla Roma, ma si sa che l’Italia è spesso ostica per i giocatori inglesi. Si ferma due anni a Los Angeles sponda Galaxy con un bottino finale di 89 presenze e tre reti per terminare la carriera in patria nel Derby County al termine della stagione 2019.
Joe Holland nasce a Birmingham e come tanti suoi connazionali tenta la fortuna alla volta dell’America entrando al college dove si distingue con gli Hofstra Pride di Long Island. Nel frattempo, come è consuetudine tra i giocatori dei college presta servizio presso una compagine di PDL (oggi USL League Two), in questo caso i Long Island Rough Riders dove in un biennio mette assieme il rispettabile bottino di 19 presenze e 7 reti. L’anno successivo in California si dà da fare nel Ventura County Fusion con 7 reti in 11 partite. Viene notato dagli Houston Dynamo che nel 2017 lo mettono sotto contratto, ma purtroppo per lui in MLS non riuscirà a ripetersi, solo cinque presenze e il prestito alla squadra satellite Rio Grande Valley con 13 presenze e 4 reti. L’anno successivo si trasferisce ai Pittsburgh Riverhounds e nel 2019 nei Birmingham Legion dove termina la sua carriera.
L’attaccante Jay Simpson arriva nel 2017 a Philadelphia dopo aver girovagato tra Milwall, West Bromwich Albion, Queen’s Park Rangers e Leyton Orient. Il suo magro bottino nella città dell’amore fraterno sarà di 30 presenze e 3 goal, dopodiché terminerà la sua carriera nei dilettanti del Welling United dopo essere tornato nel Leyton Orient e annoverando un’esperienza nel campionato cipriota con la maglia del Nea Salamina.
Gli inglesi in MLS dal 2020 in poi…
Storia differente quella del difensore Anton Walkes, il quale dopo aver completato la trafila delle giovanili nel Tottenham Hotspur viene dato in prestito agli Atlanta United nel 2020 dove scende in campo 20 volte mettendo a segno 2 reti. Viene successivamente girato al Portsmouth dove viene acquistato a titolo definitivo per poi tornare ancora ad Atlanta nel 2020 restando in Georgia due anni con un bilancio di 50 presenze e 2 reti. Termina la carriera a Charlotte nel 2023 con 23 presenze spalmate su due campionati. Il centrocampista Charlie Ward arriva a Houston dopo aver completato la trafila delle giovanili in Aston Villa e Stoke City, nel 2016 non scende mai in campo e viene dirottato verso la squadra satellite Rio Grande Valley, dove in due anni scende in campo 43 volte. L’anno successivo a Houston le cose non andranno bene per lui, con una sola presenza in MLS e la cessione a campionato in corso alla squadra di San Antonio in USL per terminare la carriera con gli Ottawa Fury ed Oklahoma City Energy in USL.
Come Beckam, Lampard, Cole e Gerrard, nemmeno Wayne Rooney ha bisogno di presentazioni. Nazionale inglese che ha militato in EPL con le maglie di Everton e Manchester United, squadra con la quale ha vinto tutto quello che c’era da vincere. Forse proprio per questo considererà la sua esperienza americana alla pari di una vacanza ben pagata lasciando una prova sicuramente sufficiente, composita di 23 reti in 48 presenze ma da uno come lui forse era lecito aspettarsi di più. Il difensore Nedum Onuoha ha alle spalle una rispettabile carriera.
Ex nazionale inglese Under 21 ha militato in Manchester City, Sunderland e Queen’s Park Rangers, coi quali ha vinto anche un campionato di seconda divisione. Si ferma nello stato dei mormoni nel 2018 e ci rimane fino al 2020 quando decide di terminare la sua carriera, con 44 presenze ed un goal nella MLS. Jordon Mutch, centrocampista, arriva in prestito dal Crystal Palace ai Vancouver Whitecaps nel 2018. Alle spalle ha già una lunga militanza in varie squadre di seconda divisione inglese quali Birmingham City, Watford e Queen’s Park Rangers, per tacere degli altri prestiti. Si ferma in Canada un solo anno totalizzando 18 presenze e 2 reti, dopodiché continuerà la sua carriera in Galles, nelle serie minori australiane e nel Crawley Town in quarta divisione inglese.
Mo Adams è un giocatore eritreo naturalizzato inglese di ruolo centrocampista. Cresciuto nelle giovanili di Nottingham Forest e Derby County coglie l’opportunità di andare negli Usa e studiare al college dove si mette in mostra con i Syracuse Orange. Dopo una presenza nei dilettanti inglesi del Boston United, viene riportato in America dalla squadra satellite dei Philadelphia Union Reading United AC, coi quali scende in campo 5 volte. Lo prelevano nel 2018 i Chicago Fire coi quali mette assieme 25 presenze in due anni. Successivamente viene ceduto agli Atlanta United dove resta un altro biennio con 27 presenze ed una rete più altre 4 apparizioni nella squadra B. Nel 2021 approda all’Inter Miami dove però le cose non vanno bene, appena 8 presenze in 2 anni. Lascia la MLS al termine del campionato 2022 per andare in Arabia Saudita nell’ Al-Shabab.
L’ ala Josh Sims arriva a New York sponda Red Bull in prestito dal Southampton, scenderà in campo appena dieci volte in due anni per finire poi ai Doncaster Rovers ed in Scozia col Ross County dove attualmente milita. Il centrocampista difensivo Laurence Wyke è nato a Bolton ed ha militato nelle giovanili del Manchester United, e negli Usa ha giocato a livello NCAA nelle Università di Trinity e Furman. Nel 2019 viene prelevato da Atlanta che lo lascia un anno nella squadra riserve, dove scende in campo 29 volte. L’anno seguente in MLS le cose si fanno difficili per lui e le sue presenze si riducono a 7. Viene poi ceduto in USL ai Tampa Bay Rowdies dove si ferma un biennio prima di tornare in MLS a Nashville dove comunque non scenderà in campo e verrà ancora ceduto ai Tampa Bay Rowdies. Successivamente militerà con gli Huntsville City FC in Alabama e nei Phoenix Rising dove ancora gioca anche se non con frequenza.
Mandela Egbo, terzino, nasce a Londra nel quartiere di Brent, ha cominciato nelle giovanili del Crystal Palace e dal 2015 al 2019 gioca in Germania nella squadra riserve del Borussia Monchengladbach annoverando una presenza nella prima squadra. Al termine del quadriennio resta in Germania nelle fila del Darmstadt 98. Arriva a New York sponda Red Bulls nel 2020, militando sia in prima squadra che nella selezione riserve. Il suo bilancio è di 11 presenze ed 1 goal in MLS, 21 presenze e 4 goal in USL.
Al termine del biennio newyorkese Egbo presterà servizio per Swindon Town, Charlton Athletic e Colcester United dove ancora gioca. Il difensore Luis Binks nasce a Gillingham nel Kent, ed è un prodotto della academy del Tottenham Hotspur. Esordirà nel professionismo però in Canada a Montreal, dove nel 2020 scende in campo 8 volte. La famiglia Saputo, proprietaria della squadra canadese ma anche del Bologna in Italia lo portano in Serie A dove lo stesso mette insieme ben 15 presenze. Seguirà il ritorno in Canada, i prestiti in serie B al Como ed un ulteriore cessione temporanea al Coventry City dove il giocatore ancora presta servizio aspettando cosa deciderà la casa madre del suo avvenire.
Il difensore Tyler Blackett arriva in Ohio a Cincinnati nel 2021 con alle spalle esperienze in Manchester United, Blackpool, Birmingham City, Celtic Glasgow, Reading e Nottingham Forest, ed al termine della stagione MLS 2022 lascia gli States e torna in Inghilterra al Rotherham dove tutt’ora presta servizio. Il suo bilancio in Ohio consiste in 31 presenze ed una rete.
Il portiere Jamal Blackman è nativo del sobborgo londinese di Croydon, è un prodotto del vivaio del Chelsea ma non ha mai esordito in prima squadra ed è stato girato ad una miriade di squadre dove però ha quasi sempre fatto panchina, eccetto con Wycombe Wanderers, Sheffield United, Rotherham United ed una decina di presenze con Bristol e in Svezia con l’Osterlund. Arriva al Los Angeles FC, scenderà in campo 8 volte nella stagione 2021 e continuerà la sua carriera di gregario nelle divisioni inferiori inglesi.
Anche Jonathan Bond è un estremo difensore, viene dal Watford ed anche lui ha alle spalle una girandola di prestiti dove ha prevalentemente fatto panchina, ma a differenza del collega e connazionale Blackman a Los Angeles, sponda Galaxy, trova per così dire l’America concludendo dopo due anni la sua carriera calcistica con 78 presenze in due anni.
Tom Edwards è un difensore cresciuto nello Stafford Town e Stoke City, società che ancora detiene il suo cartellino. La sua esperienza in prestito ai tori rossi di New York si conclude nel 2022 dopo due anni di onorato servizio e 47 presenze in campo.
Kieran Gibbs è un difensore prodotto dal vivaio di Wimbledon ed Arsenal, può vantare un decennio di militanza nei gunners. L’inter Miami lo preleva dal West Bromwich Albion, In Florida si ferma due anni scendendo in campo 27 volte e segnando una rete, dopodiché al termine della stagione 2022 smette col calcio giocato. Ma Gibbs non è l’unico difensore inglese a Miami in quel biennio, perché gli farà compagnia Ryan Shawcross, prodotto del vivaio del Manchester United che si è fatto le ossa con lo Stoke City, squadra con la quale ha speso gran parte della sua carriera, ed un’esperienza in Belgio col Royal Antwerp. Il suo bilancio in MLS con la maglia dell’Inter Miami CF sarà di appena 12 presenze in un biennio ed anche lui al termine della stagione 2022 appenderà gli scarpini al chiodo.
L’attaccante Kimarni Smith arriva a Washington nel 2022 dopo esperienze nelle serie minori inglesi con le maglie di Basford United, Sheffield United, Gainsborough Trinity e negli Usa con l’Università di Clemson. Nel 2019 ha anche giocato in NPSL con il Greenville FC. La sua militanza nella capitale si riduce a un magro bottino di 20 presenze ed una rete. In seguito presterò servizio in USL per San Antonio, Crown Legacy e Spokane Velocity dove ancora presta servizio.
Jack Gurrr arriva nel 2021 in Georgia presso i rossoneri di Atlanta dopo aver giocato a livello universitario per i Georgia Gwinnet Grizziles e a livello semiprofessionistico con i Georgia Revolution in NPSL. Il suo bottino in MLS è alquanto scarno, appena una presenza in un biennio al quale si aggiungono 17 presenze ed una rete nella squadra riserve. Al termine di questa infruttuosa esperienza e a seguito di un’altrettanto infruttuosa stagione con gli scozzesi dell’Aberdeen coi quali scende in campo appena quattro volte, torna negli Usa a giocare nella serie B americana coi Sacramento Republic. Il portiere Brandon Austin è un prodotto del Tottenham Hotspur, ancora proprietario del suo cartellino.
Viene mandato in prestito ad Orlando nel 2021 ma scenderà in campo appena cinque volte, dopodiché tornerà alla casa madre dove ancora scalda la panchina. L’attaccante Ashley Fletcher arriva in prestito nel 2021 dal Watford ai tori rossi newyorkesi, totalizzerà 7 presenze e nessuna rete tornando in Inghilterra al termine del campionato. Il centrocampista Lewis O’ Brien arriva nel 2023 nella capitale in prestito dal Notthingham Forest, mette insieme 17 presenze ed una rete lasciando gli Stati Uniti al termine del campionato tornando nella madrepatria dove attualmente veste la maglia del Middlesborough. Billy Sharp è un attaccante di tutto rispetto, sebbene non abbia militato in grandi squadre può vantare esperienze in vari club inglesi e due campionati vinti nella terza e seconda divisione inglese. Tra le squadre più titolate dove ha prestato servizio si possono annotare Sheffield United, Southampton, Nottingham Forest e Leeds. Nei Galaxy non gioca molto, appena 12 presenze contornate comunque da 6 goals. Al termine del campionato MLS 2023 lascia gli Usa per andare nelll’Hull City.
Attualmente i giocatori di Sua Maestà prestanti servizio in MLS sono nell’ordine: Noel Buck (New England Revolution), Matt Crooks (Real Salt Lake), Jack Elliot (Philadelphia Union), Calvin Harris (Colorado Rapids), Matty Longstaff (Toronto FC), Nathan Byrne e Ashley Westwood (Charlotte FC), Sam Surridge e Dru Yearwood (Nashville SC)
Credits
Immagini
‘Io gioco pulito’ – Walter Zenga – LINK
‘Cartophilic’ – Metreostars Lineup – LINK