Vanni Sartini fa sognare i Vancouver Whitecaps in MLS
I Vancouver Whtecaps non sono mai stati una potenza del calcio nordamericano: dalla loro ammissione alla MLS, nel 2010, hanno conquistato soltanto una coppa canadese (nel 2015), mentre in campionato non sono mai andati oltre le semifinali di conference.
Un recente passato da dimenticare peri Vancouver Whitecaps
Nonostante gli sforzi fatti da coach Dos Santos per cercare di far rendere al massimo delle possibilità una squadra certamente non di grandissimo livello, però, le ultime stagioni sono state estremamente deludenti anche per un club poco avvezzo ai trionfi come quella canadese: i Caps, infatti, sono assenti dalla postseason di MLS dal 2017.
2021: l’anno della svolta?
Quest’inverno, per invertire la tendenza negativa, la società ha investito molto nel calciomercato, comprando giocatori importanti come Bruno Gaspar, Veselinovic e Caio Aleixandre: acquisti che, ad aprile, ci avevano portato a scrivere nella nostra Guida alla MLS 2021 che i canadesi erano pronti per “lottare per tornare finalmente a qualificarsi ai playoff”.
Oggi, a quattro giornate dal termine della regular season, la previsione si può dire azzeccata: al momento, i Whitecaps si trovano al settimo posto della classifica di Western Conference (l’ultimo valido per la qualificazione alla fase a eliminazione diretta) e, anche se alla fine non dovessero farcela, non si potrà certo sostenere che non hanno combattuto fino all’ultimo per perseguire l’obiettivo. Se, però, qualcuno avesse letto quelle parole soltanto a fine agosto (meno di due mesi fa), si sarebbe fatto senz’altro una gran risata. Vancouver, fino a quel momento, infatti, se l’era quasi sempre giocata più o meno alla pari contro tutte le avversarie, ma aveva raccolto solamente molti pareggi (8), una manciata di vittorie (5) e qualche sconfitta di troppo (7). Il club della British Columbia si trovava così fuori dalla zona playoff, dando l’impressione di non avere la costanza necessaria per lottare fino all’ultimo per ottenerli.
Sì, grazie all’italiano Vanni Sartini
Cosa è successo allora in questi due mesi? Come ha fatto una delle squadre più discontinue del campionato a diventare una delle più costanti, uno schiacciasassi in grado di far fronte a praticamente tutte le difficoltà che gli si presentano di fronte, e capace di far male a quasi tutti gli avversari che affronta?
La svolta della stagione, per i Vancouver Whitecaps è stata la nomina ad allenatore capo dell’italiano Vanni Sartini (ex assistente di Marc Dos Santos), arrivata un po’ a sorpresa e passata un po’ sottotraccia: nessuno si aspettava che avrebbe fatto così bene. Anzi, tutti pensavano che sarebbe stato solo un traghettatore per qualche partita, in attesa che la società mettesse sotto contratto un coach più esperto. Invece, Vanni Sartini ha iniziato subito bene, con due vittorie consecutive, e ha proseguito più o meno sulla stessa linea, ottenendo 20 punti in 10 partite: soltanto 3 in meno del suo predecessore, che ha però avuto a disposizione il doppio delle gare (e con una media di 2 punti a incontro che, se mantenuta dall’inizio della stagione, sarebbe stata da primo posto in Western Conference).
Le modifiche apportate da Vanni Sartini ai Vancouver Whitecaps
Nulla da togliere a Marc Dos Santos, ma il tecnico ha cambiato completamente il volto della squadra: non tanto – o non soltanto – dal punto di vista del gioco, quanto piuttosto da quello dell’atteggiamento. Lo dimostrano i risultati ottenuti (6 vittorie, 2 pareggi e 2 sconfitte), ma anche il modo in cui questi sono arrivati: sono soprattutto il netto 4-1 rifilato a Real Salt Lake alla prima del nuovo tecnico e il derby vinto in rimonta per 2-3 sul campo dei Portland Timbers a rendere l’idea della nuova forza caratteriale dei ragazzi di Vanni Sartini, i quali, invece, durante la precedente gestione Dos Santos, avevano lasciato parecchi punti per strada, subendo diversi gol negli ultimi minuti.
Carattere e fiducia
Evidentemente, il tecnico italiano ha lavorato molto sull’aspetto mentale dei suoi giocatori, riuscendo a trasmettere loro una carica e una consapevolezza dei propri mezzi che li rendono in grado di affrontare ogni avversario senza alcun timore, come dimostra il video – ormai praticamente virale – del suo discorso motivazionale prima della sfida contro Sporting Kansas City (una partita che, da pronostico, sembrava segnata in favore di SKC, ma che è poi terminata 2-1 per gli uomini di Vanni Sartini).
Nuovo modulo
Per infondere questa forza caratteriale alla squadra, l’allenatore fiorentino è intelligentemente partito dalla sistemazione dell’assetto difensivo della squadra, con l’obiettivo di renderla più equilibrata, probabilmente con la convinzione che in questo modo avrebbe subito meno gol, acquisendo la solidità – e di conseguenza la fiducia – necessaria per giocare con più serenità e coraggio anche dal punto di vista offensivo.
Subito dopo la prima settimana da head coach, infatti, nonostante i brillanti successi ottenuti contro Salt Lake e Austin, Vanni Sartini ha saggiamente deciso di cambiare il modulo dei Whitecaps, passando dalla difesa a quattro a quella a tre, con tre difensori centrali molto fisici e due terzini sulle fasce di centrocampo, con il risultato di una copertura molto maggiore. Davanti, poi, per dare il tempo alla squadra di digerire il cambio di sistema di gioco, ha deciso, in un primo momento, di mantenere il tridente (3-4-3 dunque), cambiando però gli interpreti, inserendo fra i titolari Ryan Gauld, colui che, con il passare delle giornate, insieme a un rivitalizzato Brian White, è diventato, a suon di gol e assist, il principale trascinatore della squadra. Successivamente, Vanni Sartini ha completato la trasformazione di Vancouver passando all’attuale 3-4-1-2, spostando Gauld dietro le punte, mettendo la sua qualità e la sua fantasia al centro del gioco. In attacco, al fianco di bomber White, è ormai comprovata l’alternanza tra Dajome e Caicedo, due giocatori di grande rapidità e tecnica.
Tre difensori rocciosi, esterni che spingono, sì, ma che pensano prima di tutto a difendere, due mediani abili a fare filtro come Teibert e uno fra Owuso e Bikel, e un trequartista veloce con la testa e preciso con i piedi per mandare in porta due attaccanti veloci come White e Dajome oppure Caicedo: è questa la ricetta con cui Vanni Sartini ha creato una squadra solida difensivamente (7 gol subiti in 9 partite, se si esclude il derby perso malamente per 4-1 contro i Seattle Sounders) e molto pericolosa dal punto di vista offensivo (i Caps hanno segnato almeno un gol – spesso anche due o più -sotto la guida del toscano), soprattutto quando sfrutta transizioni offensive e ripartenze.
Vanni Sartini, dunque, sta facendo un grandissimo lavoro sia dal punto di vista psicologico sia dal punto di vista tattico. Con lui – grazie a lui – i Vancouver Whitecaps sono diventati finalmente una squadra da playoff. Mancano ancora quattro giornate, e Vancouver è attesa da quattro sfide difficilissime (tre scontri diretti contro San José, Minnesota e LAFC e l’ultima in casa contro i fortissimi Seattle Sounders). Ai canadesi servirà pertanto una piccola impresa per qualificarsi. Vanni Sartini, però, ha dichiarato che la squadra “combatterà fino alla fine”. Del resto, i Caps hanno più volte ottenuto successi che sembravano impossibili da raggiungere, come le ultime due vittori contro Sporting Kansas City e Portland Timbers (in rimonta). Perché, allora, smettere di credere in loro e nel loro allenatore? Sarebbe bellissimo tornare ad avere un rappresentante italiano ai playoff di MLS. Per questo motivo, noi di «MLS Magazine Italia» facciamo il tifo per vanni Sartini e i suoi Vancouver Whitecaps.