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Gli anni difficili del soccer: l’ascesa dell’indoor soccer

Terza puntana dnel viaggio alla scoperta del soccer

di Dario Torrente

La terza puntata del nostro viaggio nel tempo si focalizza sull’ascesa dell’indoor soccer, una versione svedese del calcetto a cinque che nata nei paesi scandinavi per mantenere allenati i calciatori durante il duro inverno nordico arrivò negli Usa, dove proverbialmente dopo le consuete modifiche ed alcune partite sperimentali tra cui alcune memorabili come quella tra Philadelphia Atoms e la squadra dell’Armata Rossa nel ’74, diviene poi uno sport professionista col primo torneo indoor organizzato dalla NASL durante la offseason del ’75.
Ironicamente questa decisione sarà uno dei motivi della fine della NASL perché nel 1978 nasce una lega prettamente indoor, la Major Indoor Soccer League. L’incapacità della NASL di mantenere in monopolio sull’indoor soccer e di accordarsi con la MISL generò una guerra dei salari nel tipico amaro sapore delle soccer wars della storia americana che come sempre lasciarono dietro di se solo morte e distruzione. E’ ancora l’esperto J.D. Reed a raccontare ai suoi lettori l’ascesa dell’indoor soccer in un articolo pubblicato il 18 Febbraio 1980 dal titolo “They get their kicks on a hockey ring”.

Gli anni difficili del soccer: ma sono i Kiss?

Appaiono correndo uscendo da una nuvola di vapore come gli dei minori nelle commedie di Aristofane, salutati da un’isterica ovazione da 15000 tifosi esaltati al St Louis Cecker Dome. Sono i Kiss? No. E’ la squadra di hockey dei St Louis Blues? Nemmeno. Questa intro da discoteca è la specialità dei St Louis Steamers, la squadra di indoor soccer col miglior seguito ed esemplari del fenomeno sportivo invernale più sorprendente.

L’indoor soccer, sei uomini per parte su una superficie di turf stesa sopra un campo da hockey utilizzando le sponde dai lati con azione sempre continua e molti goal segnati potrebbe essere un’aberrazione da incubo per i puristi del soccer che amano i ritmi classici del gioco outdoor. Ma quest’inverno la variante indoor offerta da due leghe composte di 10 squadre ciascuna in 19 differenti città sta riempiendo le arene e dando molto da pensare a chi cerca di spiegare la sua improvvisa popolarità.

Come possono ad esempio gli Steamers della Major Indoor Soccer League registrate il tutto esaurito o andarci spesso vicino mentre i vecchi St Louis Stars della North American Soccer League sono stati cancellati dalla noia e dall’apatia da questa venerabile culla del soccer americano due stagioni fa? Gli Steamers registrano un’affluenza media di 13523 spettatori anche se il loro andamento è di 8 vittorie e 13 sconfitte, il secondo peggiore della MISL. E nella versione indoor della NASL i Memphis Rogues che hanno terminato la loro stagione outdoor miseramente con 6 vittorie e 24 sconfitte ed una striminzita media di 7137 paganti a partita, ora riempiono costantemente il Mid South Coliseum con folle di 8300 spettatori e sono quasi in vetta nella loro divisione. I finalisti del Soccer Bowl dello scorso anno, i Tampa Bay Rowdies, non molto tempo fa hanno fatto entrare 5858 tifosi al Bayfront Center che ne contiene 5548.

Gli anni difficili del soccer: ‘indoor soccer? è un circo!’

Bob Rigby, per sette anni portiere nella NASL ed ora nei Philadelphia Fever della MISL spiega quasi in estasi: ”Deve averlo inventato qualche pazzo, è uno zoo, un circo, non posso credere che tutti lo prendano sul serio, è un flipper umano”.

Infatti è così. Gli attaccanti inondano l’area di fronte alla porta larga 12 piedi e larga 6,6 e tiri al pepe in stile autoscontro arrivano da fuori area di continuo cercando di segnare. L’azione è accompagnata da musica da discoteca, luci lampeggianti, e mascot alte otto piedi come Socceroo, quella dei Fever, con il costume attaccato a dei fili elettrici per le luci elettriche e che tira frisbee nel pubblico. Il vice commissioner Ed Tepper, creatore della MISL due anni or sono, vuole fare chiarezza assoluta su una cosa :”Non è lo sport più popolare del mondo quello che ora stiamo giocando indoor, è show business sportivo, intrattenimento”.

Earl Foreman, commissioner della MISL, già proprietario dei Bullets nella NBA, degli Squires nella ABA e degli Eagles nella NFL aggiunge :”Quello che abbiamo fatto è catturare la velocità e l’abilità artistica del gioco outdoor ed aggiungere degli elementi dal sapore tipicamente americano. La durata di una partita è frammentata in quattro tempi da un quarto d’ora, mentre il gioco outdoor è diviso in due tempi di azione continua. C’è contatto fisico, ci sono molte reti segnate ed i time out, le regole del gioco sono molto semplici, tutti possono apprezzarlo”.

La strategia pensata a tavolino non occupa molto spazio nel gioco indoor. Tutti in attacco, poi subito dopo quattro giocatori tornano in difesa, è quasi sempre così. Per i fans dell’outdoor i goal sembrano arrivare con vertiginosa frequenza. Una partita di calcio outdoor può finire 1-0 e deliziare il pubblico, mentre nell’indoor il risultato finale è molto più probabile che sia 10-8, e mentre nell’outdoor per un portiere sei parate un duro giorno di lavoro, i portieri indoor affrontano mediamente 45 tiri in porta a partita. Il record attuale in una partita da 60 minuti è di 165, il risultato più alto è stato 14-8.

Il successo dei Rogues è in parte attribuibile alla velocità del gioco e in parte al fatto che ora hanno un nuovo proprietario. Avron Fogelman, 39 anni di Memphis, magnate dell’immobiliare, ha acquistato la franchigia da un disgustato forestiero, Harry T. Mangurian, proprietario dei Boston Celtics. Facendo leva sulle sue conoscenze in città Fogelman cominciò ad applicare tecniche rodate e quantità ingenti di denaro per reclamizzare i Rogues. “Memphis è come il salotto di casa mia, so dove sono gli interruttori” spiega Fogelman che è anche proprietario dei Memphis Chicks, squadra di baseball di una lega minore, anche quella con successo di pubblico poco comune. E Fogelman promette ai suoi ammiratori la sorta di ininterrotta isteria che sembra essere un grosso fattore nel successo dell’indoor soccer :”I fans non staranno con le mani in mano, ogni interruzione sarà accompagnata da musica o altro”.

Indoor soccer: l’inizio di una ascesa

L’indoor soccer è sulla piazza da un po di tempo. In Europa è stato per lungo tempo uno sport da palestra durante l’inverno anche se le porte sono quelle standard dell’outdoor e non si gioca su campi da hockey. Ha cominciato a diventare appetibile professionalmente parlando nel 1974, quando Philadelphia giocò una partita alla Spectrum Arena contro una squadra russa attirando 13700 spettatori. Dopo questo avvenimento la NASL ci scommise su provando senza mai raggranellare più di poche squadre per giocare qualche partita ogni stagione.

Nel 1978 però Tepper e Foreman sentirono che i tempi erano maturi per l’indoor soccer e formarono la MISL, vendendo franchigie a 25000 $ l’una a Cincinnati, New York, Philadelphia, Pittsburgh, Cleveland e Houston, e riempiendo le rose prevalentemente con giovani calciatori americani che scaldavano le panchine delle squadre della NASL dominate dagli stranieri durante la stagione estiva. Il successo è stato tale che la lega si è espansa a 10 squadre, ognuna con 32 partite da disputare – dalle 24 della scorsa stagione – quest’inverno. La MISL ha chiuso a Cincinnati ma ha aggiunto squadre a Buffalo, Hartford, St Louis, Detroit e Wichita. Una franchigia MISL avviata ora vale un milione di dollari.

Vedendo la MISL sopravvivere alla prima stagione ed avviarsi a quella successiva, la NASL ha deciso di fare sul serio. Quest’inverno la NASL vedrà 10 delle sue 24 squadre giocare 12 partite tra Novembre e Febbraio: Tampa Bay, Fort Lauderdale, Memphis, Atlanta, Minnesota, California (Anaheim), Detroit, Los Angeles, New England e Tulsa. La risposta del pubblico è stata piuttosto varia. Minnesota registra più di 10000 paganti, e Memphis registra il quasi tutto esaurito, ma Fort Lauderdale è seguita da appena 2223 fans a partita. A Detriot, l’unica città dove MISL e NASL si fanno concorrenza i Lightning hanno una media di 4865 spettatori e gli Express 3497.

Phil Woosnam, commissioner della NASL dice di essere incoraggiato dai risultati e non è affatto riluttante nel reclamare una piccola parte di merito per la sua lega. “Siamo stati pionieri dell’indoor soccer in questo paese e molti proprietari ora ne possono vedere il potenziale. Lo spirito del gioco è al passo coi tempi”.

USA indoor soccer: una fucina di talenti

Uno dei capisaldi del successo di pubblico della MISL è stata la sua insistenza di usare talenti nostrani. Le regole della lega richiedono che 12 dei 16 giocatori di ogni rosa debbano essere nordamericani. La NASL di contro stipula che solo 5 di una rosa di 14 giocatori sia americano. Le regole della MISL non solo fanno risparmiare soldi – gli americani sono più economici dei grossi nomi stranieri – ma anche mette a nudo che nessuna delle grandi star giocherà sulla dura superficie artificiale di un arena indoor soccer. Rischio di infortuni troppo alto dicono.

Foreman è soddisfatto dell’assetto ed aggiunge sciovinisticamente :”Sentivamo che la gente voleva vedere giovani americani, i loro giovani, giocare. La NASL non ha fatto molto per loro, volevamo essere la lega dove nessun americano vinca indossando la giacca a vento di Beckenbauer”. Aggiunge ancora :”Uno dei pochi successi nell’esportare sport americani all’estero è stato il baseball in giappone. Pensate che le cose avrebbero funzionato se metà del parco giocatori di Osaka fosse stato di Pittsburgh? Noi crediamo nei giocatori americani”.

Non c’è da meravigliarsi che alcuni dei giovani e più talentuosi americani stanno firmando per la MISL invece che per la NASL, trovandosi a beneficiare dei primi atti di quella che potrebbe diventare una guerra dei salari tra due leghe. Ty Keough, abile difensore di 23 anni ha firmato per la franchigia di Cincinnati non appena si è laureato nella St Louis University nel ’78. Ora essendo defunta Cincinnati gioca negli Steamers, ma la scorsa estate è stato dato in prestito ai San Diego Sockers della NASL ed ora sta prendendo in considerazione offerte per l’imminente stagione outdoor. Keough racconta :”Sono molto felice di aver firmato per la MISL, qui gioco molto e posso fare lo schizzinoso riguardo le offerte della NASL. Ho un’entrata stabile”.

Alcuni dei compagni meno talentuosi di Keough trovano che i salari della MISL siano più alti di quelli della NASL, perché nella MISL gli americani non sono dei semplici ed economici tappabuchi per riempire la rosa. Dieci giocatori dei Fever sono prodotti locali o sono andati nei college di quell’area. Quattordici degli Steamers sono di St Louis così come il loro coach Pat McBride.

A molti europei il gioco indoor potrebbe non interessare. L’allenatore tedesco Hubert Vogelsinger in forza ai Sockers della NASL durante l’estate, si è recentemente ritirato dalla MISL dopo un breve traumatico periodo di servizio come assistente tecnico degli Hartford Hellions :”Fa così male qui” si lamenta toccandosi il petto “Quando vedi quei tiri terribili, quei, come dire, cilecche, andare in rete. L’intero sport è un incidente”.

I fanatici dell’indoor dicono che questo non è un valido motivo per sminuire la natura spettacolare del loro sport. Di recente a St Louis gli Steamers stavano battendo Detroit per 6-1 a 10 minuti dalla fine del quarto d’ora finale. La canzone degli Steamers Ain’t no stopping us now veniva pompata dalle altoparlanti quando il duro dei Lightning Manny Hernandez tirò una gomitata a Keough davanti alla porta degli Steamers facendolo cadere a terra. La folla reclamò ululando il sangue di Hernandez, e seguirono disordini con giocatori che si minacciavano e si spingevano promettendosi pugni che non si diedero, ma era abbastanza per l’arbitro Joseph Machnik, che spedì fuori Hernandez per cinque minuti causa cattiva condotta, e lo stesso accadde a Steve Pecker degli Steamers per essere il terzo uomo nella rissa. Anche il portiere degli Steamers Robert Robson si ritrovò assegnata un’ulteriore espulsione per aver scaraventato Hernandez sulle panchine. Trovandosi in cinque uomini contro i quattro di St Louis Detroit segnò un goal 26 secondi dopo portando il risultato a 6-2.

Si è evinto poi che nessuno al Ceckerdome quella notte sapeva cosa doveva accadere dopo, eccetto Machnik.
I giocatori potevano rientrare in campo – come sostenevano i giocatori di St Louis – o avrebbero dovuto aspettare la fine dei cinque minuti come è di regola nella NHL? L’arbitro decretò che le sanzioni venissero eseguite. L’allenatore di Detroit Terry Fisher, uno dei tre americani alla guida di una franchigia MISL sostituì il portiere con un giocatore e Detroit martellò i malridotti Steamers con cinque ulteriori goal prima che le espulsioni scadessero. Questo repentino cambio di fronte avvenne di fronte ad una stupita folla di 15125 ammutoliti fans degli Steamers.

Ma così è l’indoor soccer. In svantaggio per 7-6 quando le esplusioni erano scadute gli Steamers riuscirono a pareggiare e vincere per 8-7 durante i supplementari con golden goal. Il Ceckerdome eruttò in una pioggia di Busch Bavarian. Un addetto alla sicurezza tremando e asciugando il sudore dal berretto chiese :”Ma pensate che possa esserci qualcuno che ha comprato per 2,50 $ il biglietto per vedere questa partita e che abbia detto di non essersi divertito?”.

Nonostante Woosnam e Foreman smentiscono categoricamente che il confronto tra le leghe sia una guerra, entrambi renderanno la situazione più calda il prossimo anno. Durante un incontro della NASL che avverrà questa settimana la lega considererà di allungare la prossima stagione invernale. Woosnam vorrebbe che tutte e 24 le squadre partecipassero, ma ci sono molti dubbi a riguardo. La MISL aggiungerà due squadre nell’area delle Montagne Rocciose e due sulla West Coast e sta prendendo in considerazione una tabella di marcia di 40 partite da Dicembre ad Aprile, che si sovrapporrebbe all’inizio del campionato NASL.

“Non siamo più preoccupati dal dover dipendere dalla NASL per farci prestare i giocatori, solo il 35% di loro ci è stato dato in prestito da squadre della NASL, possiamo fare a meno di loro”.

Foreman.

Entrambe le leghe sono ottimiste riguardo possibili guadagni televisivi dall’indoor soccer. “E’ perfetto per la TV”, afferma Tepper: ”Puoi vedere il campo tutto insieme, le inquadrature ravvicinate ai giocatori sono più possibili e in più ci sono gli stacchi programmati e questo fa vendere birra, pneumatici e rasoi”. La MISL ha stipulato un contratto con una televisione via cavo che trasmette le partite selezionate a più di cinque milioni di telespettatori in 47 stati.

Ma ci si domanda, tutta questa gente guarda la partita? Vengono per Socceroo o per il soccer? Gli spettatori aumentano ma nessuno ancora capisce il perché. Magari Paul Cannel, il magro e minuto attaccante dei Rogues ha la risposta: ”Penso che gli americani abbiano trovato uno sport che possono amare, siamo venuti a contatto con qualcosa di magico”.
Magico o flipper umano, questa follia potrebbe restare in circolazione per un po.

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