Home Calciomercato Ibrahimovic fa sognare l’Italia e saluta la MLS

Ibrahimovic fa sognare l’Italia e saluta la MLS

di Riccardo Cerrone

A poche settimane dalla scadenza del suo contratto, Zlatan Ibrahimovic ospite un noto giornalista de “La Gazzetta dello Sport” rilascia importantissime dichiarazioni riguardanti il suo futuro in MLS.

Parla Zlatan Ibrahimovic alla Gazzetta dello Sport

Ibra voleva fortemente la MLS

Ha toccato vari temi nella sua intervista, e SOS Fanta ce ne fa uno stralcio con i topic principali
“Sapete qual è la mia vera forza? Ho 38 anni ma la stessa voglia di vincere di un ragazzino: per me, questo è tutto”.

Il mio contratto scade a dicembre: valuterò bene cosa fare con la mia famiglia, l’Italia mi fa venire la pelle d’oca al pensiero dei grandi ricordi che ho. Per ora però penso solo ai PLAYOFF MLS ed ai LA Galaxy”.

“Ho un contratto fino al 31 dicembre, credo. Fino ad allora non ho pensieri, rispetto il mio contratto”. Zlatan Ibrahimovic torna a muovere le acque in attesa della finestra di mercato di gennaio. Il futuro dello svedese, oggi stella di Los Angeles Galaxy, è stato spesso accostato alla Serie A, Inter e Fiorentina su tutte, ed è lui stesso a non spegnere l’entusiasmo dei club che proveranno a riportarlo nel vecchio continente: “Se andrò via, avrete meno di cui scrivere. Se resterò qui, allora avrete ancora qualcosa di cui scrivere. Vedremo cosa accadrà”. 

Ibrahimovic poi parla del suo futuro in Serie A e dell’attuale situazione in campionato.

Ibrahimovic al Milan | MLS Magazine Italia

“Se torno in Italia? se torno è perché punto allo scudetto, non perché semplicemente sono Ibrahimovic. Non sono un animale da zoo che la gente va a vedere, posso fare la differenza”.

“L’Italia è la mia seconda casa, lo sapete. Oggi in Serie A potrei segnare una ventina di gol, anche venticinque. Per continuare a giocare, però, devo trovare qualcosa che mi stimoli come dico io. Che mi accenda un fuoco dentro. Ho ancora un paio di mesi per decidere, l’importante è stare bene. A 30 anni ho iniziato a lavorare in modo maniacale per mantenermi come sono fisicamente. Attenzione, ho detto mantenermi: perché diventare più forte è impossibile! (ride, ndr)”.

“C’è un’idea pazza. Se scegliessi di andare al Bologna, sarebbe solo per Mihajlovic: è un mio amico. Ci siamo sentiti. Mi ha detto: ‘Zlatan, gli altri qui correrebbero per te. Tu stai davanti e buttala dentro’. Lo ringrazio ma la vedo difficile, se cambio idea lo chiamo subito”.

“Ho visto l’ultimo documentario su Maradona e mi è piaciuto molto. Mi è venuta quasi voglia di provare un’esperienza al Napoli: sarebbe fantastico replicare ciò che fece Diego, non dico che vado lì ma con me il San Paolo sarebbe pieno ogni domenica. Quella piazza crea entusiasmo, poi c’è Ancelotti che è un grande”.

“All’Inter ora c’è Conte. Io non lo conosco, ma tutti mi dicono che dia il 500% ogni giorno. In questo io e Conte siamo uguali, ci saremmo trovati bene insieme: crediamo nel sacrificio, l’Inter ha fatto un super colpo”.

“Per Icardi parlano i numeri, ma ho un debole per chi si fa il mazzo per i compagni. Lukaku non fa cose strepitose a livello tecnico, ma la sua arma migliore è la forza. Se mi avesse ascoltato… allo United facemmo una scommessa: ‘Ti do 50 sterline per ogni stop giusto’. E lui: ‘Se li azzecco tutti, cosa mi dai?’. Io risposi: ‘Nulla, semplicemente diventi un giocatore migliore!’. Per la cronaca, non accettò mai. Forse aveva paura di perdere. Lukaku è così: ha una voglia matta di spaccare il mondo, farà bene”.

Il Milan è un disastro. Tante parole, pochi fatti. Questo non è il club di cui in tanti si sono innamorati, in Italia e nel mondo. Forse c’è gente sbagliata che oggi dovrebbe stare da altre parti. Quando ho giocato lì… beh, non mi sono mai sentito forte come al Milan”.

Tutti vorrebbero vincere la Champions, sarei uno stupido se dicessi il contrario. Mi manca, ma lasciare l’Inter non fu un errore; in quel momento avevo bisogno di altro”.

Impossibile parlare male del presidente Moratti. Gli voglio bene, ha un cuore enorme. Per lui la persona è tutto, il calciatore viene dopo”.

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