LA CRISI DEI SEATTLE SOUNDERS
Siamo a Seattle, casa dei Sounders, franchigia che ormai da 7 anni milita in MLS. I Sounders non hanno ancora vinto la MLS, ma hanno sempre avuto una squadra in grado di poter lottare fino in fondo. Partiamo dal principio; correva l’anno 2009, i Sounders erano al debutto in MLS e scelsero Sigi Schmid come coach per ottenere risultati immediati. I risultati arrivano subito infatti nel 2009 vittoria della US Open Cup (2-1 su DCU in finale) mentre in MLS è arrivata il terzo posto ad ovest e di conseguenza l’accesso al post season dove i Sounders sono stati eliminati però al primo turno dagli Houston Dynamo….niente male come inizio.
Negli anni successivi arrivano altre due US Open Cup (2010 e 2011) mentre in MLS sempre post season ma sempre eliminazione al primo turno tranne nel 2012 e nel 2014 quando venne eliminata entrambe le volte dai Galaxy e entrambe le volte erano le semifinali. Insomma dal 2009, 3 US Open Cup e sempre post season raggiunta ma a Seattle ora vogliono il titolo e il 2016 sembra essere l’anno giusto.
La dirigenza dei Soundrs decide di creare un mix tra giovani promesse (Morris, Roldan, Kovar…), giocatori esperti (Alonso, Marshall, Scott) e giocatori di livello superiore alla norma (Dempsey, Ivanschitz, N. Valdez). L’idea è molto buona e i tifosi dei Sounders sembrano contenti delle scelte societarie e come sempre riempiono il CenturyLink Field, la casa dei Seattle Sounders.
I Sounders però sembrano essere tutto tranne che una squadra da titolo, prime tre giornate, tre sconfitte. I tifosi sperano in una ripresa, ma dopo 10 giornate la situazione è ancora critica: solo 13 punti. Arriviamo ai giorni nostri, dopo 18 partite i Sounders hanno il misero bottino di 20 punti, penultimi ad ovest e quartultimi in classifica generale. I punti dalla capolista FC Dallas sono addirittura 20….rendimento scadente e peggior attacco queste sono le cose che saltano all’occhio appena si vede la situazione dei Sounders che non hanno mai fatto più di 3 risultati utili di fila e che segnano veramente poco, solo 14 gol segnati.
Giunti a questa situazione i tifosi hanno protestato chiedendo spiegazioni alla dirigenza e a Sigi Schmid che non era mai stato messo in discussione ma che, giunti a questo punto, sembra aver perso tutta la credibilità accumulata in questi 7 anni qui a Seattle. Il 5-0 rifilato a Dallas la scorsa notte ha dell’incredibile ma non basta a Schmid per dormire sogni tranquilli perché i Sounders devono trovare quella continuità che quest’anno non c’è mai stata, quindi non è ancora del tutto escluso un possibile (clamoroso) esonero di Sigi Scmid.
Schmid ha certamente le sue colpe, la squadra spesso è messa male in campo e il 4-3-3 non sembra il modulo adatto con i giocatori che si ritrova. La colpa più grave che non attribuiamo al “Godfather” Sigi Schmid è il fatto di non aver dato una mentalità di gioco alla sua squadra. I Sounders non sono una squadra che si difende facendo “catenaccio” e nemmeno che pretende il predominio del gioco o nemmeno una squadra che, come accaduto negli anni passati, aveva la sua forza nel contropiede, è una squadra che affronta ogni partita in balia dell’avversario, quasi come se gli 11 in campo non si conoscessero e fosse la prima volta che giocano tutti insieme. Questa mancanza di un’idea di gioco è , a nostro parere, l’errore più grande fatto da Schmid.
Le colpe non sono però tutte sue, ci sono anche parecchi giocatori che stanno rendendo al di sotto delle aspettative, Ivanschitz (nonostante l’ultima buona prova) e N. Valdez, due dei nomi più eclatanti dell’ultima sessione di mercato, stanno facendo una stagione a dir poco mediocre. Roldan (GA Player) sta faticando moltissimo in questa seconda stagione a Seattle, lo stesso Dempsey è troppo discontinuo, la partita con Dallas né l’emblema: gol, assist e manata gratuita data ad un avversario con conseguente cartellino rosso in 33’). Paradossalmente, Seattle che ha il secondo peggior attacco della MLS, può vantare quello che potrebbe essere il futuro Rookie of the Year ovvero Jordan Morris, attaccante, che ha realizzato già 7 gol e che è l’unica nota positiva in una stagione totalmente negativa per i Sounders.
Abbiamo citato il problema della sterilità offensiva ma, a nostro avviso, il problema più grave Seattle lo ha nelle retrovie, la difesa è troppo vecchia: Scott 36 anni, Mears 33 anni, Marshall 32 anni. Questi citati sono sempre titolari e quest’anno hanno avuto enormi difficoltà contro tutti. Insomma, a nostro modesto parere, a Seattle serve un ricambio generazionale dietro dove comunque c’è Joevin Jones terzino sinistro, 26 anni con una discreta esperienza in MLS (ex Chicago Fire), c’è Roman Torres, centrale panamense dal rendimento sempre positivo e che è stato l’assenza più pesante in stagione per i Sounders e inoltre c’è anche un giovane prospetto come il messicano Tony Alfaro. I Sounders in questo mercato potrebbero cercare un buon difensore con discreta esperienza ma che non sia sul viale del tramonto calcisticamente parlando, un giocatore come Edgar (appena acquistato dai Vancouver Whitecaps) avrebbe fatto parecchio comodo.
Ma la responsabilità più grande di questa stagione deludente va data alla società, società che ha fatto un mercato scellerato. Schmid aveva chiesto un regista, è arrivato Friberg, che è un buon innesto ma non ha la visione di gioco di un regista. Ha chiesto che Martins restasse e l’attaccante nigeriano è stato ceduto in Cina, a sostituirlo è arrivato Nelson Valdez che, come già detto in precedenza, sta facendo una stagione pessima. Insomma le scelte societarie, soprattutto quella della cessione di Oba Oba Martins, sembrano essere passate in secondo piano, ma la realtà è che nonostante i proclami di inizio stagione (“Lotteremo per vincere la MLS”), questa squadra è stata indebolita dal mercato perché Martins era il giocatore chiave e non è stato trovato un sostituto all’altezza, Schmid aveva pensato ad un cambio di sistema: con la partenza di Martins giocare in contropiede diventa più complicato così si pensava ad avere un maggior possesso di palla ma il regista tnato richiesto non è arrivato e le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti. In pochi si aspettavano i Sounders fuori dai playoff a questo punto della stagione ma nessuno si poteva immaginare un crollo così verticale, la cessione di Martins è sembrata troppo poco considerata e forse questo è stato il primo errore, il peccato originale che ha portato i Sounders al baratro di una stagione pessima, la peggiore da quando fa parte della MLS.