Home MLS WORLD LA FAVOLA COLUMBUS CREW: PUÒ RIPETERSI ANCHE QUEST’ANNO?

LA FAVOLA COLUMBUS CREW: PUÒ RIPETERSI ANCHE QUEST’ANNO?

Columbus Crew, una società storica in MLS, dal 2023 sta vivendo il suo periodo migliore di sempre. Chi c’è dietro tutto questo?

di Jacopo Di Martino
Columbus Crew

Il campionato di MLS 2024 è in fase conclusiva: ormai mancano solo 6 giornate (più una da recuperare) e le squadre partecipanti sono tutte ancora in corsa per un posto ai playoff per accedere alla fase finale del torneo, che decreterà la squadra vincitrice della MLS Cup. È chiaro che a questo punto del torneo si possano trarre alcune conclusioni su determinate compagini, sia americane che canadesi. È anche logico, tuttavia, che alcune squadre possano essere vittime del calo fisiologico di fine stagione, dovuto anche alla partecipazione in Leagues Cup, competizione che ha visto partecipare tutte le squadre del campionato di Major League Soccer.

Se è vero che il calciomercato in entrata di quest’anno ha permesso a molte squadre di rinforzarsi a dovere per cercare di cancellare le brutte stagioni passate, come Toronto, Inter Miami e Los Angeles Galaxy principalmente, è altrettanto vero che è fondamentale riuscire a mantenere in rosa giocatori di livello per confermare quanto fatto nelle passate stagioni e anzi cercare di trarne il meglio dopo anni di ambientazione. È proprio questo il caso di Columbus Crew, vincitrice della MLS Cup nel 2023 e fresca vincitrice della nuova Leagues Cup 2024, nonché attuale detentrice del torneo.

La stagione che stanno vivendo i crew è un fenomeno da approfondire e in questo articolo verrà analizzato il loro andamento durante la stagione corrente, le possibili decisioni da prendere al fine di confermare quanto fatto finora e non farsi sorprendere durante le ultime giornate di campionato, e alcuni commenti per quanto riguarda il futuro del club.

 

COLUMBUS CREW: TRA ALTI E BASSI PER RAGGIUNGERE IL SUCCESSO

 

Una squadra piena di storia in America e con un ottimo palmarès finora, che sta confermando sempre di più la propria importanza per il campionato americano di calcio: non solo Columbus Crew rappresenta la realtà nuova e moderna che viene tanto idealizzata per la vittoria di trofei importanti,  ma rappresenta anche il nuovo modo di fare calcio, di fare marketing e di sponsorizzare il club al fine di ottenere popolarità e successo.

La situazione in casa crew, tuttavia, non è sempre stata rose e fiori: la società calcistica dell’Ohio, infatti, ha visto un momento di crisi che sembrava poter mettere in seria discussione la sopravvivenza del club, ma andiamo con ordine.

Dopo aver conquistato, nel lontano 2002, il primo trofeo della storia del club, battendo il Los Angeles Galaxy per 2-0 in finale di U.S. Open Cup, negli anni successivi i crew si confermano come una delle squadre più competitive del paese. Il successo e la consacrazione definitiva arriveranno a partire dal 2008 grazie alla vittoria della tanto ambita MLS Cup, che permetterà ai gialloneri di disputare le coppe continentali nordamericane. Tuttavia, le successive 3 partecipazioni termineranno tutte con l’eliminazione ai quarti di finale, mentre le stagioni altalenanti dei crew faranno scendere di credibilità un progetto che sembrava destinato a durare a lungo.

Il 30 luglio 2013 però il club viene acquistato dalla Precourt Sports Ventures, che decide di apportare cambiamenti all’immagine del club provando a risultare più appetibile a livello internazionale. Tuttavia, la nuova proprietà, dopo aver addirittura pensato di collocare la franchigia nella città di Austin, in Texas, per via della dimensione limitata di un mercato come Columbus, viene contestata immediatamente dai tifosi, che lanciano l’hashtag “#savethecrew”.

La vicenda si conclude con la sopravvivenza del club e la conseguente creazione di una nuova franchigia ad Austin da parte della Precourt, che quindi cederà il Columbus Crew ad un insieme di famiglie pronte anche a realizzare un nuovo stadio in un’area più centrale della città.

Grazie alla nuova proprietà, Columbus Crew vincerà anche la MLS Cup del 2020, dando inizio ad un periodo roseo per la squadra dell’Ohio.

 

A CHI IL COMPITO DI GUIDARE LA SQUADRA?

 

Dopo aver fatto emergere le qualità da allenatore di Gregg Berhalter dal 2014 al 2018, facendogli così guadagnare la chiamata da allenatore della nazionale americana, e dopo conquistato la MLS Cup nel 2020 sotto la guida di Caleb Porter, attuale allenatore del New England Revolution, il Columbus Crew nel 2023 ha deciso di affidare la panchina a Wilfried Nancy, reduce dall’esperienza in Canada come allenatore del CF Montréal.

La scelta sembra azzardata e allo stesso tempo intrigante: il tecnico francese in due stagioni tra i professionisti ha conquistato al primo anno un Canadian Championship dopo aver terminato il suo primo campionato al 18° posto, e ha raggiunto il 3° posto l’anno seguente.

Le idee tecnico-tattiche del mister sembrano calzare perfettamente con il potenziale della squadra, che col tempo ha saputo rinforzarsi acquistando calciatori utili al modo di giocare del nuovo coach. Infatti, alla sua prima stagione da allenatore del Columbus Crew, Wilfried Nancy vince la sua prima MLS Cup da allenatore, la terza nella storia del club, sfiorando addirittura la vittoria della CONCACAF Champions League, terminata con la sconfitta in finale contro il Pachuca.

 

IMPORTANZA TATTICA E CARISMATICA DI UN LEADER

 

Le abilità manageriali del francese sono ormai sotto gli occhi di tutti: l’idea di giocare con il 3-4-3 alternandolo a partita in corso al 3-4-2-1 con numerosi inserimenti da parte delle due ali d’attacco, rendono speciale e unico il modo di attaccare del Columbus. Inoltre, l’importanza del fraseggio rapido e quasi mnemonico fa da caratteristica principale nello scacchiere giallonero per competere contro qualsiasi club. 

Non solo: Wilfried Nancy, visto il suo passato da difensore nelle serie minori francesi, è riuscito a trasmettere i valori e l’importanza di una difesa solida per poter vincere le partite senza subire imbucate clamorose, come avviene nella maggior parte dei match in MLS. La squadra infatti risulta attualmente essere la migliore per gol subìti e capace comunque di giocare un calcio offensivo segnando parecchio e non lasciando spazi tra le linee del centrocampo. Raramente infatti si vedono i braccetti partecipare attivamente all’azione offensiva sganciandosi e sovrapponendosi sulla fascia o in mezzo al campo; il rischio di prendere gol è sempre dietro l’angolo e la forza dei centrocampisti e degli attaccanti deve essere quella di non perdere il pallone per non permettere ripartenze agli avversari.

Anche i centrocampisti centrali sono parte integrante dell’azione, che sia essa difensiva oppure offensiva: il gioco di Nancy prevede un continuo interscambio tra i due mediani e laddove uno dei due si sgancia per inserirsi nella trequarti avversaria, l’altro lo supporta coprendogli le spalle e facendo reparto da solo per la durata complessiva dell’azione. Il lavoro difensivo invece viene eseguito in maniera aggressiva ma intelligente: si pressa il portatore di palla ma non lo si aggredisce completamente nell’uno contro uno, piuttosto lo si porta a forzare la giocata, che verrà presto intercettata dall’altro centrocampista di ruolo.

Gli esterni di centrocampo sono portati a giocare sia lungo tutta la corsia laterale e sia in mezzo al campo: la qualità non manca per servire la punta o le due mezze punte pronte a tirare in porta o a continuare il fraseggio utilizzando massimo due tocchi per mandare in rete il proprio compagno libero.

 

TRA CERTEZZE E SCOMMESSE PER IL FINALE DI STAGIONE

 

Senza ombra di dubbio, l’organico collettivo che si è formato nel corso di questi anni è la vera chiave del successo del Columbus Crew: mantenere i giocatori chiave e farli sentire costantemente al centro del progetto significa trasmettere piena fiducia in calciatori che hanno tutte le carte in regola per dimostrare di poter ottenere risultati ottimali durante tutta la stagione. La presenza in rosa di elementi come Diego Rossi, Christian Ramirez e Cucho Hernandez rende l’assetto tattico offensivo letale per qualsiasi difesa americana: l’importanza della duttilità di questi tre elementi, unita alla volontà di Wilfried Nancy di non dare costanti punti di riferimento in zona offensiva, rende i movimenti dei tre attaccanti un vero enigma per il reparto difensivo avversario, che non può applicare alla lettera la marcatura a uomo ma è costretta a temporeggiare e attuare una nuova manovra tattica difensiva. Gli inserimenti a tuttocampo di Arfsten e Nagbe rendono difficile il compito di interdizione dei mediani avversari, che si ritrovano in controtempo a rincorrere i propri giocatori da marcare. La leadership di Camacho e Farsi nel reparto difensivo risultano fondamentali al fine di spaventare e di neutralizzare le incursioni avversarie, che comunque risultano di poca efficacia quando arrivano nella zona di competenza del portiere Schulte, chiamato ad avviare l’azione per primo grazie ad una discreta tecnica di base.

E poi, il tassello più importante di tutti, Wilfried Nancy, l’uomo della provvidenza per Columbus Crew, capace di trasmettere sin da subito i propri principi del gioco del calcio e a perfezionarsi col tempo. L’allenatore francese sembra nato per questo lavoro e in una città come Columbus sembrerebbe aver trovato la propria dimensione, dopo aver comunque trascorso più di dieci anni in Canada nella città di Montréal. Il vero leader carismatico, grande conoscitore di calcio, è proprio colui che al suo primo anno in Ohio è riuscito a raggiungere una finale di CONCACAF Champions League e a vincere la terza MLS Cup della storia del Columbus Crew.

 

PER IL FUTURO DI COLUMBUS CREW, COME PROSEGUIRE?

La strada intrapresa dalla nuova proprietà è sicuramente quella giusta, visti i frutti maturati nel corso degli anni dopo il vicino fallimento del club a causa della precedente proprietà. La scelta di investire sulla realizzazione di un nuovo stadio in un’area più centrale della città è stata vista come una scelta di volontà da parte dei proprietari di rendere il calcio una vera e propria cultura cittadina, riuscendo a coinvolgere famiglie intere e rendendo così l’appuntamento allo stadio come un’attività ricreativa per stare in compagnia e passare in maniera alternativa il tempo libero. Se ti sei perso il nostro articolo sul Lower.com Field, clicca qui.

Inoltre, parlando di elementi della rosa, le scelte di mercato sono state sempre accurate e mirate all’investimento di un capitale per poi ricavarne una somma maggiore grazie agli introiti generati dalle prestazioni del singolo, che quindi consentivano una maggiore vendita di magliette dello stesso, volto anche alla realizzazione del collettivo per contribuire ad avanzare nelle fasi finali dei tornei internazionali, altra fonte di introiti importante.

Infine, come non si può parlare della scelta più azzeccata di tutte, quella di affidare la guida tecnica della squadra a Wilfried Nancy. L’allenatore francese ha trovato la dimensione perfetta per lui in Ohio, riuscendo ad unire la passione per il gioco del calcio degli abitanti di Columbus alla qualità offerta in mezzo al campo dai propri giocatori. Risultato? Il successo in patria e il successo internazionale. Grazie al raggiungimento di questi traguardi, alla proprietà non resta far altro che investire sull’acquisto di nuovi giocatori funzionali al sistema tecnico-tattico dell’allenatore francese e valorizzare i giovani provenienti dal vivaio per promuoverli in prima squadra e, se necessario, monetizzare con le loro cessioni. Ah quasi dimenticavo, sapevate che Columbus Crew 2, squadra della Next Gen, in soli 2 anni di vita si è classificata prima entrambe le stagioni nella regular season? Non solo. Perché oltre a questi traguardi straordinari, i ragazzi del vivaio hanno raggiunto entrambe le volte la finale playoff per la MLS Next Pro, vincendola al primo anno.

In conclusione, c’è qualche aspetto negativo da recriminare alla società del Columbus Crew? Alla luce degli avvenimenti recenti dei gialloneri, decisamente no. C’è solo da fare i complimenti alla proprietà per la gestione magistrale del club e a tutto l’organico per il raggiungimento di traguardi storici che lasciano spazio a futuri obiettivi da raggiungere.

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