Mark McKenzie – Meno di dieci giorni fa gli Stati Uniti hanno vinto la Concacaf Nations League, battendo 1-0 l’Honduras in semifinale e 3-2 i rivali del Messico in finale.
Per la conquista dell’ambito trofeo, per il USMNT, sono state decisive le scelte tecniche di coach Greg Berhalter, che ha schierato la sua squadra con una difesa a quattro nella prima sfida, e con una linea difensiva a tre nella gara contro il Tricolor.
In entrambe le occasioni, comunque ci sono state due presenze costanti nel pacchetto arretrato: quelle di John Antony Brooks, veterano e leader della retroguardia americana fin dal 2013, e di Mark McKenzie, che della difesa statunitense, invece, rappresenta il futuro.
Talenti USMNT: Mark McKenzie è il futuro della retroguardia a stelle e strisce
A soli 22 anni, infatti, l’ex giocatore dei Philadelphia Union è già un difensore praticamente imprescindibile per la sua nazionale, e la sua importanza è destinata a crescere ulteriormente col passare del tempo e il maturare dell’esperienza anche nel suo club, il Genk, che gli permetterà di giocare anche nelle competizioni internazionali europee.
Carriera
In Belgio, Mark McKenzie c’è arrivato lo scorso anno, dopo tre stagioni estremamente positive in MLS, dove ha vinto il Supporters’ Shield con i Philadelphia Union nel 2020, arrivando secondo nella classifica dei migliori difensori di quel campionato.
Una volta arrivato in Europa, poi, il classe 1999 ha subito ottenuto un altro trofeo con la sua nuova squadra: la coppa del Belgio. In campionato, invece, ha giocato soltanto 8 partite in metà stagione, classificandosi secondo e conquistando così la qualificazione ai preliminari della prossima Champions League.
Nel Nuovo Continente, il nativo di New York non ha ancora avuto modo di mettere in mostra tutte le qualità, ma chi lo segue fin dai tempi della MLS non può avere dubbi sul fatto che questo ragazzo possa costruirsi una buona carriera anche nel calcio “che conta”.
Caratteristiche fisiche e atletiche
In patria, Mark McKenzie si è fatto notare soprattutto per le sue caratteristiche fisiche e atletiche: pur non essendo altissimo (183 cm), infatti, grazie alla sua capacità di elevazione e alla sua potenza fisica (84 kg), l’ex calciatore di Philadelphia risulta roccioso e difficile da superare nei duelli corpo a corpo, in cui è aiutato anche da una velocità fuori dall’ordinario per un difensore centrale, e molto abile nel gioco aereo, caratteristica che lo rende molto pericoloso anche in fase offensiva, quando ci sono palle inattive a favore della sua squadra.
Caratteristiche tecniche
Ciò che lo fa spiccare rispetto a molti altri giocatori del suo stesso ruolo, però, è la sua abilità con il pallone tra i piedi. Praticamente ambidestro, Mark McKenzie ha le caratteristiche del difensore moderno che molti allenatori vorrebbero, essendo in grado di svolgere in maniera impeccabile la mansione di regista arretrato, grazie alle sue ottime doti di distribuzione della palla, sia mediante precisi passaggi corti sia attraverso lunghe e eleganti sventagliate (in particolare, ama effettuare lanci in diagonale verso il lato opposto a quello in cui si trova). Inoltre, quando è in possesso del pallone, il centrale del Genk dimostra di possedere freddezza e personalità, non disdegnando dribbling rischiosi e conduzioni in verticale per rompere le linee di pressione avversarie.
Punti deboli
Questo suo coraggio, però, troppo spesso è frutto di una certa dose di incoscienza e mancanza di concentrazione, difetti che lo portano a essere frequentemente fuori posizione o a non prevedere correttamente in anticipo le giocate degli avversari. Per questo motivo, Mark McKenzie si mette spesso in situazioni complicate, che tenta di risolvere con recuperi miracolosi che riesce ad effettuare grazie alla sua impressionante velocità e all’ottimo tempismo nei tackle.
Quando è concentrato, comunque, l’americano dimostra di essere abbastanza intelligente tatticamente e di possedere buone capacità di lettura del gioco, risultando ancora più efficace, anche se soffre sempre nelle situazioni di uno contro uno.
Proprio questo è il fondamentale su cui Mark McKenzie dovrà lavorare di più, oltre ovviamente all’aspetto mentale, fondamentale per qualsiasi calciatore, ma in particolare per un difensore.
Se riuscirà a crescere sotto questi punti di vista, non c’è dubbio che un calciatore con le sue qualità fisiche, atletiche e tecniche potrà fare una buona carriera in Europa e diventare il leader di una nazionale ambiziosa come quella statunitense, che ha grandi obiettivi per i mondiali 2022 e 2026.