La stagione corrente ha visto come protagonista la nuova franchigia del San Diego FC arrivare prima in classifica nella Western Conference al suo primo anno tra i professionisti. Quello che ne è uscito fuori è che in California hanno imbastito un progetto serio e ambizioso che ha addirittura permesso loro di raggiungere la loro prima storica qualificazione in CONCACAF Champions Cup, competizione elitaria per le migliori squadre del Nord e Centro-America. La differenza sta proprio nell’organizzazione della società e della squadra: in questi ultimi anni, molte franchigie si sono ritrovate in fondo alla classifica buttando al vento stagioni su stagioni di possibili tentativi di tornare a splendere come una volta.
Stiamo parlando anche del caso dello Sporting Kansas City, protagonista di questo articolo.
La fondatrice della Major League Soccer nel 1995 sta vivendo un periodo buio da qualche anno a questa parte, dove l’unico spiraglio di luce intravisto è stato il raggiungimento della finale di U.S. Open Cup nel 2024. Ma andiamo per ordine.
LA NASCITA DELLO SPORTING KANSAS CITY
Inizialmente noto come Kansas City Wizards, dal 2010 la franchigia vede un rinnovamento dell’organigramma e, di conseguenza, anche del nome, reso più “europeo” dall’aggiunta del termine Sporting. Insieme a ciò, viene scelto anche il nuovo stadio pronto ad ospitare tutte le partite casalinghe della squadra, il Children’s Mercy Park, inaugurato il 9 giugno 2011 con una partita tra Sporting KC e Chicago Fire.
Questi cambiamenti porteranno la squadra, allenata da Peter Vermes, a vincere la Western Conference in quell’anno raggiungendo la semifinale dei playoff.
SQUADRA CHE VINCE NON SI CAMBIA
Dopo aver assunto a tempo pieno Peter Vermes grazie ai risultati conseguiti da tecnico ad interim dopo l’esonero di Curt Onalfo, lo Sporting Kansas City comincia a cavalcare l’onda dei risultati positivi, classificandosi a fine stagione 2011 primo in classifica e bissando il successo in Western Conference l’anno seguente. Il 2012 è un anno positivo per il tecnico statunitense, che vince il suo primo trofeo da allenatore, la U.S. Open Cup, realizzando 5 vittorie su 5 in quella competizione. La società, spinta dall’entusiasmo portato a KC dal tecnico e dai risultati, decide di rinnovare il suo contratto per altri tre anni e la scelta si rivela azzeccata: nel 2013 infatti lo Sporting KC vince la MLS Cup per la seconda volta nella sua storia a distanza di 13 anni dall’ultimo successo.
I successi raggiunti dal club e la fama che sta cominciando a girare intorno al club fanno sì che Peter Vermes venga confermato sulla panchina degli Wizards fino al 2015, dove vince ancora una volta la U.S. Open Cup. Mantenendo un ritmo cadenzato di circa 2 anni, anche il 2017 riserva lo stesso trofeo al tecnico, che però non troverà più successi sulla panchina azzurra.
L’INIZIO DELLA FINE PER PETER VERMES
Raggiunta la vetta della classifica della Western Conference nel 2020, in piena pandemia globale, lo Sporting Kansas City comincia la sua rapida discesa nel baratro della MLS moderna. Il 2021 rappresenta una stagione di mezzo, dove la squadra non raggiunge alcun risultato utile per una futura qualificazione alla CONCACAF Champions Cup o alla vittoria della U.S. Open Cup. L’anno seguente infatti la squadra si classifica al 12esimo posto, lasciando sbigottita tutta l’America sportiva. La squadra comincia a perdere pezzi importanti ma nel 2023 i playoff vengono raggiunti per miracolo all’ultima giornata.
Dal 2024 in poi, lo Sporting Kansas City non vivrà un bel momento: la finale raggiunta della U.S. Open Cup consolerà in parte i tifosi azzurri che non hanno mai abbandonato la propria fede verso la squadra.
La stagione corrente rappresenta l’ultima esperienza per Peter Vermes sulla panchina degli Wizards, che spenderanno ben 4.5 milioni di dollari per il cartellino di Dejan Joveljic dai Los Angeles Galaxy, registrando così il primo vero trasferimento nella storia della MLS effettuato in valuta reale nazionale e non in GAM (General Allocation Money).
Nel marzo 2025, dopo 6 giornate di campionato condite da 5 sconfitte e 1 pareggio, Peter Vermes viene esonerato dallo Sporting Kansas City lasciando la squadra al penultimo posto e fuori dalla Champions League, venendo eliminato nella doppia sfida contro l’Inter Miami nei sedicesimi di finale.
DA CHI RIPARTIRE PER LA STAGIONE 2026? ECCO 3 NOMI
L’esonero di Peter Vermes, in carica per ben 16 anni consecutivi, ha fatto tremare e non poco l’ambiente di KC. Per sostituirlo a dovere, la società adesso dovrà muoversi sul mercato e trovare un allenatore che possa far giocare la squadra sfruttando le caratteristiche di ciascun membro della rosa.
Il primo nome che suggeriamo per il nuovo incarico da allenatore degli Wizards è Martin Demichelis. L’ex difensore argentino può contare nel proprio bagaglio culturale esperienza a livello internazionale sia come calciatore che come allenatore, visto che il primo vero incarico da tecnico fu alla guida del Bayern Monaco II. L’argentino ha inoltre allenato il River Plate, squadra che lo ha fatto esordire tra i professionisti, guidandolo alla vittoria di Campionato e Supercoppa alla sua prima stagione, per poi scegliere di accasarsi in Messico sponda Monterrey, dove ha perfezionato il suo modo di giocare pur avendo poca fortuna in termini di risultati. Il tecnico predilige il 4-2-3-1 che può anche essere adattato a 4-1-4-1 in casi di necessità: le ali sono un fattore importante per trasformare l’azione da difensiva in offensiva e soprattutto i centrocampisti devono essere dinamici e fisici per poter intercettare le linee di passaggio avversarie e per dominare la propria metà campo nei duelli aerei. Grazie all’influenza di maestri come Manuel Pellegrini e Pep Guardiola, il tecnico argentino concentra il suo stile di gioco su un possesso rapido e verticale che dovrà culminare con la fase realizzativa svolta dall’unico attaccante di ruolo. I giocatori che ne trarrebbero beneficio in questa squadra sarebbero Dejan Joveljic, Daniel Salloi, Manu Garcia, Erik Thommy e Zorhan Bassong.
Il secondo nome a cui abbiamo pensato è di un allenatore portoghese con esperienza internazionale anche come tecnico di una Nazione: stiamo parlando di Paulo Bento. L’allenatore ha concluso il suo percorso alla guida degli Emirati Arabi Uniti dopo aver messo a rischio la qualificazione ai prossimi Mondiali 2026 dello stato emiratino e sarebbe disponibile a sposare un nuovo progetto valido per la giusta offerta. Le sue squadre giocano con un 4-2-3-1 classico e organizzato difensivamente: le transizioni dalla fase difensiva a quella offensiva sono la chiave per ottenere buoni risultati con qualsiasi tipo di giocatori in campo, prediligendo la disciplina e la tattica alla qualità individuale. Scegliendo un allenatore come Bento, lo Sporting Kansas City si troverebbe con un organico più incline alla fatica di gruppo e al raggiungimento di risultati utili in campionato senza spendere ulteriormente sul mercato per quanto riguarda il reparto offensivo. La retroguardia invece andrebbe rinforzata con degli innesti mirati soprattutto al centro della difesa e in porta, visto che gli Wizards quest’anno sono stati la peggior difesa del campionato subendo in totale 70 gol solamente nella Regular Season.
Il terzo e ultimo allenatore che ci sentiamo di dover nominare è un tecnico che attualmente è alla guida di una squadra che parteciperà ai playoff: stiamo parlando di Pablo Mastroeni. L’allenatore americano ha portato il Real Salt Lake ai playoff nonostante lo smantellamento della rosa di quest’anno, rimpiazzando le partenze con nomi sconosciuti e non all’altezza della squadra. Anche lui predilige il classico 4-2-3-1 come modulo di partenza: il suo Real Salt Lake gioca con un approccio equilibrato qualsiasi avversario si trovi di fronte e gli esterni bassi sono la chiave per poter arrivare in area di rigore in maniera rapida ed efficace. Inoltre, la società dello Utah non sta vivendo un bel periodo e semmai l’avventura ai playoff dovesse concludersi prematuramente, non è escluso che si decida di mandare via l’allenatore di origini argentine. Lo Sporting Kansas City potrebbe rappresentare un’offerta allettante per rimanere nel massimo campionato statunitense e giocarsi le proprie carte in un territorio lontano dalla comfort zone che si era creato a Salt Lake City.
CONCLUSIONI
Dulcis in fundo, il club fondatore della MLS nel 1995 necessita di una svolta epocale per quanto riguarda il proprio roster, a cominciare dalla scelta di un allenatore competente e con esperienza anche a livello internazionale. Gli acquisti dovranno essere fatti in base alle richieste del tecnico che arriverà per poter garantire una maggior profondità della rosa e per poter avere valide alternative in caso di infortuni gravi, come successo nel corso di questa stagione. Chiunque arriverà a sedersi sulla panchina dello Sporting Kansas City, non avrà vita facile visto che il livello in Major League Soccer si sta alzando sempre di più anno dopo anno, ma affronterà una bella sfida a livello personale e professionale.