Con la fine dei Cosmos, avvenuta il 16 Giugno 1985 il soccer Usa tocca il suo nadir, la squadra che una decade prima aveva contribuito con l’arrivo di Pélé al boom del soccer ed alla rinascita di una NASL che prima dell’arrivo dell’astro brasiliano era poco più di una lega etnica semiprofessionista sprofonda sotto il peso dei debiti e della mala gestione di Giorgio Chinaglia ma anche per via del disinteresse della Warner Bros, che pur avendo mantenuto il 40% delle azioni si era totalmente disinteressata di quello che un tempo era il gioiello di Steve Ross non investendo nemmeno un dollaro per aiutare i Cosmos in serie difficoltà economiche ed abbandonati dal proprio pubblico. Fallita la NASL e ritiratisi dalla MISL, Chinaglia gioca un’ultima carta, quella di organizzare al Giants Stadium una serie di amichevoli internazionali, ma dopo la sconfitta per 2-1 contro la sua Lazio, retrocessa in serie B con soli 8677 spettatori paganti, decide di interrompere repentinamente il programma di amichevoli di lusso e staccare la spina ai Cosmos. Il mesto necrologio di quella che fu la squadra più glamour d’America e del mondo viene pubblicato il 1 Luglio 1985 sul popolare periodico Sports Illustrated con titolo “No more kicks for the Cosmos”, che porta la firma dell’esperto giornalista Clive Gammon.
la mesta fine dei Cosmos
L’epopea dei Cosmos, con protagonista Giorgio Chinaglia si è conclusa il 16 Giugno dopo una corsa durata 15 anni. Tuoni dirompenti e fulmini sembravano appropriati effetti speciali per il sipario sulla commedia del club calcistico più sfarzoso in assoluto del quale non si è mai capito se dovessero giocare a Medowlands nel New Jersey o a Brodway, dieci miglia più in là. Erano presenti forse 3000 fedeli fans, annunciati come 8677 accovacciati sotto il tetto del mezzanino del Giants Stadium, e mentre la pioggia scendeva a fiumi hanno dovuto assaporare un’ultima beffa del destino. La squadra ospite, in uniforme biancoazzurra scivolante sull’umida superficie artificiale era la Lazio di Roma, squadra di cui Chinaglia dal 1983 è presidente, carica che ha ricoperto anche per i Cosmos fino alla scorsa settimana, quando è tornato a Roma.
I proclami di Chinaglia
Un giornale sportivo italiano ha scritto recentemente “Chinaglia è l’unica persona capace di affondare due grandi club in una sola volta”. Ma pochi mesi fa, mentre rompeva il pane azzimo per degli amici durante un’improbabile Pasqua Ebraica organizzata al ristorante italiano Gian Marino, locale molto alla moda sulla East Coast di Manhattan, lo stesso Chinaglia non sembrava realmente preoccupato per le sue squadre. Ci sarebbero sempre state folle di 50000 o 60000 spettatori al seguito della Lazio, rivendicava, anche in caso giocasse male. Per quanto riguarda i Cosmos, orfani della defunta NASL, sarebbe stato presto annunciato un notevole programma di amichevoli internazionali. Ci sarebbero state 11 partite con club internazionali come la Stella Rossa di Belgrado e tour del Sudamerica. Chinaglia affermava pomposamente :”I giocatori che abbiamo dato via torneranno la prossima estate”.
L’ età dell’oro
Le prime due partite avevano portato allo stadio un totale di 32280 fans, e dopo la partita con la Lazio era chiaramente ora di staccare la spina. Quanta differenza rispetto quella notte del 17 Agosto 1977 quando 77691 spettatori invasero lo stadio per vedere Pélé e Chinaglia condurre i Cosmos alla vittoria su Fort Lauderdale per 8-3. Fu da quella notte che i Cosmos smisero di essere semplicemente una squadra di calcio.
Fino ad allora la proprietà della Warner Communication sembrava contenta di lasciare la gestione della squadra nelle mani del vice presidente ed allenatore Gordon Bradley e del presidente Clive Toye. Ma dopo quella notte piena di stelle la Warner ed in particolare il suo vulcanico presidente Steve Ross, capirono di avere nelle proprie mani la squadra più alla moda di New York, lo Studio 54 dello sport. Bradley si lamentà che dopo le partite casalinghe lo spogliatoio dei Cosmos era come uno zoo. “Tutti volevano stare vicino Pélé, i giocatori non avevano 10 minuti per loro stessi, Mick Jagger voleva entrare, e come lui Bjorn Borg ed Henry Kissinger volevano stringere mani, era un rodeo. Ma il seme dell’autodistruzzione potrebbe essere stato piantato nel 1975, quando Toye mise sotto contratto Chinaglia, ancora molto popolare tra i tifosi della Lazio nella sua Roma ma riconoscibilmente un pericoloso incendiario nella nazionale italiana.
Nel giro di pochi mesi, Chinaglia, la cui presenza dominante avrebbe poi simboleggiato i Cosmos, si guadagnò le simpatie di Ross, e poco dopo, nonostante il loro lavoro per costruire una squadra competitiva durato sei anni, il giocatore fece licenziare Bradley e Toye. Bradley fu rimpiazzato da Firmani e da quel momento i Cosmos avrebbero bruciato allenatori come legna da ardere. Firmani sarebbe rimasto per due stagioni così come il professore Julio Mazzei, confidente e consigliere di Pélé. Hennes Weisweiler, il distinto allenatore di Colonia sarebbe rimasto anche lui per un paio di stagioni prima che Chinaglia cambiasse idea su di lui. Per una o due intossicanti stagioni i Cosmos – o più propriamente la Warner Communications – spendeva soldi come noccioline. Nell’estate del 1979 quando Johan Neeskens, il nazionale olandese venne acquistato, la spesa per i calciatori migliori era di 9.400.000 $ all’anno. (Ralph Lauren aveva creato uniformi firmate a 400 $ al pezzo). Secondo Bob Rolonz, che era un dirigente della Warner Communications a quel tempo, le spese minori di quel tipo venivano chiamate in maniera particolare. Tutto ciò che era sotto i 10.000.000 $ era chiamato “non rilevante”.
L’ inizio della fine
Ma nel 1980, quando Weisweiler divenne allenatore, il razzo che si era staccato da terra in maniera così imperiosa aveva cominciato ad andare fuori rotta. Il pubblico era calato del 19% e la ABC cominciava a pentirsi del contratto con la NASL. E Weisweiler si rivelò soltanto un esperto allenatore, ma senza alcune concezione dello show business. Il geniale Mazzei al tempo direttore tecnico, voleva aiutarlo in tutti i modi. Disse :”Io lo dico a Hennes, dobbiamo apparire in pubblico, e lui rispondeva di cosa stai parlando? Non voglio andare da nessuna parte se non in campo”.
Weisweiler rimase fino al 1981 e il pubblico dei Cosmos continuò a diminuire. Nel Maggio di quell’anno solo 27000 spettatori si presentarono per la partita contro Toronto, la più bassa affluenza da quando la squadra si era trasferita a Meadowlands. A Settembre i Cosmos persero il Soccer Bowl agli shoot-out contro Chicago, il che voleva dire che Weisweiler aveva i giorni contati, specialmente da quando non era più nelle grazie di Chinaglia, che a detta di Mazzei era diventato di fatto direttore generale dal 1980. Chinaglia smise di giocare nel 1983 e subito trovò un nuovo interesse, comprò la sua vecchia squadra in Italia. Mazzei disse “Giorgio ha un nuovo amore chiamato Lazio,non è più dei Cosmos”. Ma si sbagliava, perché presto Giorgio sarebbe stato lui stesso i Cosmos, perché nel mondo degli affari la Warner Communications era in difficoltà economiche per via del fallimento della Atari, compagnia di videogiochi le perdite della qualle ammontavano a svariati milioni di dollari. Ora certe spese non potevano più essere considerate “non rilevanti” e i rubinetti dei Cosmos, fino a quel momento sempre aperti, si chiusero ed il vicepresidente Rafael De la Sierra prese il comando con Peppe Pinton, chiamato da Mazzei il chierichetto di Chinaglia, come assistente. Spiega Mazzei :”Vedete, ogni volta lui dice amen, amen, ogni volta che Chinaglia parla risponde amen”. Ora la navicella aveva finito di vagare nel cosmo e aveva cominciato la caduta libera.
La presidenza Chinaglia e la fine dei Cosmos
E dal Luglio dello scorso anno fino al 16 Giugno al comando è subentrato lo stesso Chinaglia. Con un’ingenuità disarmante a detta di molti divenne azionista di maggioranza di un gruppo che acquistò il 60% delle azioni della squadra mentre il restante 40% sarebbe rimasto alla Warner
“Io faccio accadere l’impossibile” Dichiarò Chinaglia quando prese il comando annunciando un piano di recupero quinquennale. Ma un lasso di tempo così lungo non era più disponibile per il soccer negli Usa, e nonostante la retorica di Chinaglia i Cosmos del 1984 sembravano senza ispirazione, svogliati, non riuscirono a segnare nelle ultime tre partite e mancarono i play-off per la prima volta dal 1975. La media spettatori casalinga era calata vistosamente a 12896 paganti. Di proposito Chinaglia partì per Roma senza rilasciare dichiarazioni, lasciando il chierichetto Peppe Pinton ad inventarsi scuse
Successivamente, nello stesso anno, durante la stagione indoor compì una strana decisione. Giorgio licenziò firmani e promosse allenatore il suo portiere Hubert Birkernmeier e a 37 anni riprese a giocare. Il peggio doveva ancora arrivare. A Febbraio, a metà campionato Chinaglia ritirò la squadra dalla MISL, e successivamente i Cosmos vennero espulsi dalla NASL che morì subito dopo. In un finale farsesco, per poter organizzare le 11 amichevoli internazionali che Chinaglia aveva pianificato, gli un tempo orgogliosi Cosmos dovevano diventare membri di una lega riconosciuta, così si iscrissero alla New Jersey Italian-American League.
In questo stato hanno perso 2-1 contro la Lazio, e come ulteriore nota grottesca, quando il tempo stava per scadere la partita è finita con una girandola di calci e pugni da ambo le parti.
E così il razzo infine si è schiantato sulla superficie in Astroturf del Giants Stadium non con un’esplosione ma con un tonfo sordo! La mattina seguente Pinton si è dimesso e Giorgio è tornato a Roma dove ha annunciato dalla sua casa in Piazza di Spagna di aver lasciato per sempre i Cosmos e che avrebbe restituito le azioni alla Warner Bros lasciando sbrigare la pratica ai suoi avvocati. Di certo non sembrava più molto interessato ai Cosmos


