Si abbatte come un uragano la storia di Greg Berhalter sulla USMNT, una storia che racconta maltrattamenti, ricatti e scelte tecniche del campo legate a situazioni extra.
Le dichiarazioni del mister, che potremmo ormai considerare un ex della Nazionale USa, hanno squarciato il cielo di questo inizio di Gennaio, aprendo cosi di fatto un capitolo buio della sua carriera e, allo stesso tempo, della gestione dei calciatori nel calcio di oggi.
Berhalter accusato di maltrattamenti a seguito di una indagine interna della Federazione Calcio USA
Un’ammissione di colpa senza precedenti: ecco cosa ha smosso il mondo del calcio USA e MLS: l’allenatore della nazionale degli Stati Uniti, Gregg Berhalter, ha ammesso in seguito a un’indagine interna alla federazione USA, di aver preso a calci sua moglie durante una discussione avvenuta all’esterno di un bar. Lo stesso Berhalter ha poi confermato, che una persona terza aveva contattato la Federazione USA dicendo di avere del materiale che poteva affossarlo definitivamente; proprio da li pare sia partita l’indagine. Berhalter era in trattative per rinnovare fino al 2026 il suo contratto dopo il positivo mondiale di Qatar 2022, ma raccontando questo fatto e ammettendo che non ci sono scuse per quanto fatto vuole mandare un messaggio a tutti.
Ma andiamo con ordine: “Durante la Coppa del Mondo un individuo ha contattato la U.S. Soccer dicendo che aveva informazioni su di me che mi avrebbero “abbattuto”. Io e mia moglie Rosalind vogliamo condividere tutto e dire la verità. Questa è una storia che ci appartiene, ma speriamo che ci siano lezioni che possono essere preziose per gli altri”.
UNA AGGRESSIONE VIOLENTA – “Non ci sono scuse per le mie azioni. Era il 1991 e una sera, mentre eravamo fuori a bere in un bar locale, Rosalind e io abbiamo avuto un’accesa discussione che è continuata fuori. È diventata una questione fisica e l’ho presa a calci nelle gambe. Non ci sono scuse per le mie azioni di quella notte. È stato un momento vergognoso e di cui mi rammarico ancora oggi. All’epoca, mi scusai immediatamente con Rosalind, ma comprensibilmente, non voleva avere nulla a che fare con me”.
CONSULENZA – “Anche se le autorità non sono mai state coinvolte in questa faccenda, ho cercato volontariamente consulenza per aiutare a imparare, crescere e migliorare – una delle decisioni più preziose che abbia mai preso. Fino ad oggi, quel tipo di comportamento non si è mai ripetuto. Temevo di aver perso la mia anima gemella e poi di punto in bianco, sette mesi dopo ho ricevuto una chiamata da Rosalind che mi chiedeva se potevamo parlare di persona. Ci siamo incontrati e abbiamo discusso di come eravamo cresciuti e abbiamo deciso di ricostruire il nostro rapporto”.
Ma chi ha fatto trapelare queste informazioni su Berhalter durante l’avventura del mondiale in Qatar 2022?
Pare sia stato proprio l’ex capitano dell’USMNT Claudio Reyna, padre di Gio Reyna, ad inviare più messaggi ai dirigenti di calcio degli Stati Uniti durante la Coppa del Mondo, minacciando di rivelare dettagli sensibili sul passato dell’allenatore dell’USMNT Gregg Berhalter. Pare che ci siano delle prove inconfutabili che proprio ESPN detiene.
Ma perché scatenare tanta polemica proprio all’inizio di una competizione mondiale che ptoeva vedere gli SA come outsider in Qatar2022?
Non è stata una grandissima esperienza, però, quella dei ragazzi di Gregg Berhalter, che hanno vissuto diverse settimane caratterizzate da un clima difficile all’interno dello spogliatoio legato alla figura di una delle stelle della squadra, Gio Reyna.
Il giocatore del Borussia Dortmund sarebbe andato vicinissimo all’essere spedito a casa alla vigilia di Qatar 2022 a causa di una “mancanza di impegno” mostrata in allenamento e nell’amichevole contro l’Al-Gharafa, e ammessa anche dallo stesso Commissario Tecnico al Summit sulla Leadership Morale dell’Istituto HOW, a New York, nei giorni scorsi, che ha parlato senza riferimenti specifici, prima della ricostruzione avvenuta grazie a MLSSoccer.com.
Il talento degli USA ha risposto alle accuse dell’allenatore: “Speravo di non commentare i Mondiali, certe cose devono rimanereMndiali private”.
“C’era un giocatore che chiaramente non soddisfaceva le aspettative dentro e fuori dal campo: eravamo pronti a prenotargli un biglietto per tornare a casa. […] Gli abbiamo detto che avrebbe dovuto scusarsi con il gruppo e il perché delle scuse, andare più in profondità del semplice ‘Ragazzi, mi dispiace’”.
Reyna è poi stato lasciato in panchina per due delle tre gare della fase a gironi, subentrando nella ripresa della sfide contro Inghilterra e Olanda. Non proprio carinissimo, comunque, rivelare quanto accaduto all’interno dello spogliatoio.
E, soprattutto, quanto basta per generare un effetto domino a livello mediatico, che ha coinvolto lo stesso Reyna, che ha affidato ai social una lunga lettera di sfogo, nonostante la precisazione di Berhalter: “Non è importante chi fosse, l’importante è che il gruppo avesse chiari gli standard”.
“Speravo di non commentare i Mondiali: credo che le cose che accadono nello spogliatoio debbano rimanere private. Detto questo, sono state rilasciate dichiarazioni che riguardano la mia professionalità e il mio carattere, quindi sento il bisogno di fare una piccola dichiarazione. Poco prima della Coppa del mondo, Berhalter mi ha detto che il mio ruolo nella competizione sarebbe stato molto limitato. Ero devastato: sono una persona che gioca con orgoglio e passione. Il calcio è la mia vita e credo nelle mie capacità”.
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Ecco cosi che questi elementi hanno ricomposto un puzzle che pian piano sta prendendo forma, e che molto probabilmente, si concluderà con il mancato rinnovo di Berhalter come head coach della nazionale USA.
La storia di Berhalter rischia di far saltare il paino tecnico della USMNT, con un occhio molto interessato ai Mondiali del 2026
I prossimi Mondiali del 2026 saranno un banco di prova importantissimo anche per i Paesi ospitanti: Messico, Canada, ma soprattutto Stati Uniti, che in Qatar hanno raggiunto gli ottavi di finale, prima di essere eliminati dall’Olanda, e siamo certi che la federazione USA vorrà fare una ottima fdigura, soprattutto con un allenatore in carico credibile e senza scandali al seguito.